La diagnosi un anno fa e la lotta da guerriera contro il cancro: ecco chi era Laura Mauro, morta a 45 anni

Laura era una figura molto conosciuta nel territorio grazie a una vita dedicata allo sport. È stata tra le prime arbitro donna (militando nei campionati di calcio dilettantistico regionale fino all’Eccellenza), laureata Isef, nonché preparatore atletico e fisioterapista

Il Rugby Udine Union Fvg piange Laura Mauro, fisioterapista del settore giovanile Leonorso e della prima squadra Rugby Udine fin dagli anni Duemila. L’annuncio del decesso è stato dato dalla famiglia domenica sera dal profilo Facebook della Mauro. Laura era una figura molto conosciuta nel territorio grazie a una vita dedicata allo sport. È stata tra le prime arbitro donna (militando nei campionati di calcio dilettantistico regionale fino all’Eccellenza), laureata Isef, nonché preparatore atletico e fisioterapista.

Da circa vent’anni seguiva la squadra di rugby della città che ha accompagnato nella scalata dalla C2 fino alla serie A, raggiunta nella primavera del 2004. Le mancava solo la tesi di laurea per completare il percorso di studi in Osteopatia. Il tema che aveva scelto per laurearsi la riguardava in prima persona: la ricerca dei segni iniziali del tumore al pancreas. E proprio a questo male, dopo oltre un anno di instancabile lotta, ha dovuto arrendersi all’età di 45 anni. “Aveva perso il papà ancora adolescente per lo stesso male che non le ha dato speranza ed era diventata fisioterapista per aiutare, curare e sostenere gli altri - racconta mamma Gianna -. Aveva fame di sapere e di crescere, era convinta che questo le avrebbe consentito di confortare i pazienti, che hanno continuato a cercarla fino agli ultimi giorni e ai quali non aveva detto di essere così malata”. 

La terribile diagnosi era arrivata nel 2019 a causa di un fortissimo dolore al polpaccio. “Da subito le avevano detto che non sarebbe stata operabile o guaribile, solo curabile. Da allora ha cercato in ogni modo di non sembrare una paziente oncologica - ricorda la mamma -. Cercava di tenersi sempre in attività e di camminare molto. Solo negli ultimi tempi erano comparsi i segni della malattia”. Guerriera fino all’ultimo giorno Laura al ricovero ospedaliero ha preferito passare i suoi ultimi giorni di vita a casa, circondata dall’affetto della mamma, dei fratelli Luca e Barbara e dei suoi nipoti.

“Era una donna tenace, determinata e coraggiosa - afferma Luca Diana, ex presidente Rugby Udine dal ’95 al 2012 -. Ricordo ancora quando ci chiedevamo chi fosse quella ragazza che, durante i nostri allenamenti a Paderno, correva attorno ai campi con quell'aria decisa, a ritmo sostenuto e senza mai fermarsi. Le chiedemmo di diventare una di noi e lei accettò. È stata dei nostri per vent’anni. Calcando insieme i campi di tutta Italia si è fatta apprezzare e conoscere ovunque. Professionista seria, precisa e puntigliosa anche e soprattutto con se stessa, era tanto inflessibile sul piano lavorativo quanto capace di vivere con dolcezza ed entusiasmo la pienezza della vita. Due bellissime facce della stessa medaglia - conclude -. Sarà sempre una di noi”.

 “Laura è stata una delle prime ragazze ad aver partecipato al corso arbitri (nei primi anni Novanta, ndr) ed è stata con noi una quindicina d’anni - commenta Enzo Piva, presidente Associazione italiana arbitri sezione di Udine -. Pur avendo lasciato l’attività per dedicarsi ad altro, sempre in ambito sportivo, si è fatta sempre apprezzare molto e questa terribile notizia ci colpisce profondamente”. I funerali si terranno mercoledì 22 luglio alle 14 nel cimitero urbano di San Vito.

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