La crisi non risparmia neppure Brico

Quattro dipendenti costretti alla cig da mesi. Incerto il destino del punto vendita di via Stuparich

La cassa integrazione non risparmia neppure il settore del commercio. E così, anche al Brico Ok (già Brico center) di via III Armata, quattro dipendenti sono costretti dallo scorso agosto alla cig. La proprietà dell’azienda, che fa parte del consorzio Colle, non rilascia dichiarazioni sul destino del punto vendita di Gorizia, aperto ormai tre lustri fa e per anni punto di riferimento di professionisti e amanti del bricolage e del fai-da-te.

La speranza degli addetti assunti nel negozio che s’affaccia su via Stuparich è che l’azienda non opti per la chiusura del punto vendita, che oltre alla crisi ha pagato in questi anni il moltiplicarsi della concorrenza, soprattutto oltreconfine: a Nova Gorica, proprio a ridosso della linea confinaria, ha aperto i battenti quattro anni fa un gigantesco megastore dedicato al mondo del fai da te, che fa parte della stessa catena tedesca che ha di recente aperto un paio di punti vendita anche in Friuli. Per il momento, in ogni caso, nessuna notizia certa è giunta all’orecchio dei sindacati o dei dipendenti, che dalla scorsa estate si trovano alle prese con gli ammortizzatori sociali.

Il consorzio Brico Ok, di cui fa parte anche il negozio di via III Armata, è costituito da un gruppo di imprenditori indipendenti, proprietari di centri fai-da-te, che nel 1995 decidono di unirsi per organizzarsi e poter comperare e vendere alle migliori condizioni. Nel 1996 conta 9 punti vendita che diventano 13 nel 1997, 18 nel 1998, 23 nel 1999 fino ad arrivare ai 36 del 2000, 47 del 2001, 50 nel 2002, 75 del 2005, 85 nel 2009 e 90 nel 2011, come si legge nel portale del consorzio, che ha la propria sede operativa a Villorba di Treviso. Si occupa di commercio di articoli per ferramenta, colori, vernici, articoli di giardinaggio, arredamento, mobili, casalinghi, articoli per hobbisti e bricolage, legnami ed edilizia. Dal 1987, crea tre settori specifici: ferramenta all'ingrosso, ferramenta al dettaglio e magazzino ferro e metalli e nel 95 fonda insieme ad altri imprenditori italiani Brico Ok, marchio che identifica punti vendita a gestione diretta ed in franchising che opera in tutta Italia.

L’anno passato è stato particolarmente duro per il comparto del commercio anche nella nostra provincia: il settore si è aggiudicato – stando ai dati diramati nelle scorse settimane dalla Camera di Commercio di Gorizia – la poco invidiabile maglia nera, con il più elevato tasso di chiusure, addirittura 187 in appena dodici mesi. Ben 114 cessazioni hanno riguardato direttamente i negozi e le attività di commercio al dettaglio, mentre 58 sono stati gli esercizi di rivendita all’ingrosso costretti alla chiusura. (chr.s.)

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