La convenzione tra Ass 5 e seminario nel mirino: «Atti all’anticorruzione»

PORDENONE. «Porterò la convenzione dell’Ass 5 con il seminario diocesano all’attenzione dell’autorità anti corruzione».
Natale Sorrentino, consigliere comunale di Cordenons, vuole vederci chiaro, su un progetto di integrazione di persone disabili. «L’Ass5 Friuli Occidentali si è impegnata a versare 15 mila euro di copertura forfettaria delle utenze per sei stanze al seminario diocesano Concordia-Pordenone. Mi chiedo se non sia troppo».
La convenzione va dal primo aprile al 31 dicembre. «E’ mio dovere – ha detto Sorrentino – vigilare sull’uso del denaro pubblico. Perchè non c’è stato contratto di locazione? Questa convenzione può rientrare nei parametri di trasparenza richiesti a un ente pubblico?».
A fine aprile, in ottemperanza al decreto 224/2015, il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Pordenone ha sottoscritto la convenzione con il seminario diocesano.
«Il decreto prevede che al seminario sia versato un rimborso spese forfetario di 15 mila euro – ha riassunto Sorrentino – a copertura dei costi delle utenze come riscaldamento, acqua, luce, pulizie, attrezzatura e manutenzioni, per il periodo 1 aprile-31 dicembre».
Si tratta di sei locali (sala riunioni, spogliatoi, spazi laboratoriali, bagni interni ed esterni) più l’utilizzo delle aree verdi (parco, spazi destinati ad orti, frutteto, pollaio, porcilaia, semenzaio) con le attrezzature».
«L’Ass5 prevede di utilizzare gli spazi all’interno di un percorso dei Centri diurni per l’handicap – ha spiegato Alberto Grizzo, responsabile dell’area progettuale dell’Ass 5 –. Sono gestiti su delega dei Comuni che hanno approvato all’interno dell’Atto di delega 2013-2015 un nuovo sistema di “welfare” non strettamente confinato nei servizi sociosanitari ma esteso alla comunità locale».
L’obiettivo è l’integrazione: quattro persone disabili saranno coinvolte nel progetto in seminario e a breve aumenteranno a dieci. Altri resteranno a Villa Carinzia.
Secondo Sorrentino la convenzione non motiva la scelta di non optare per la stipula di un contratto di locazione vero e proprio, come stipulato invece dall’Ass5 per altre sedi di propri servizi (vedi Csm nei locali ex Caritas): «Mi chiedo, poi, se dieci persone disabili più i loro operatori, impegnati da aprile a dicembre perlopiù in attività esterne, 5 giorni alla settimana per 6 ore al giorno, arriveranno a “consumare” 15 mila euro».
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