La classe diventa 2.0 e obbliga gli alunni a comprare un iPad
La classe si trasforma in 2.0 e ai genitori viene chiesto di acquistare un iPad per ciascuno degli alunni. Accade ai corsi economico sociale e delle scienze umane del liceo Percoto. E ora mamme e papà sono infuriati. Perché a settembre, oltre a doversi accollare il costo dei libri, c’è da pensare anche al nuovo tablet. Obbligatoriamente Apple.
«Nessuno ci ha avvertiti all’inizio dell’anno – tuona Sofia de Vincenzo, rappresentante di classe – e ora, durante una riunione, la novità ci è stata presentata come un dato di fatto». Stando al racconto dei genitori, la dirigente, Gabriella Zanocco, avrebbe convocato le famiglie due settimane prima della fine delle lezioni. A quel punto avrebbe spiegato l’importanza dell’acquisto per potersi iscrivere al terzo anno nella medesima sezione.
Immediato lo stupore generale. L’iPad è uno strumento piuttosto costoso da dare in uso ai ragazzi. Immediata è arrivata l’obiezione: «Ma perché proprio uno strumento Apple?». Ha pensato Zanocco a spiegare le ragioni della scuola: «Il sistema operativo della Apple, l’iOs, è praticamente impossibile da modificare – dice –. E per noi è molto importante essere certi che i ragazzi non possano intervenire sul supporto perché servirà anche durante le verifiche in classe».
Certo è che alle famiglie non resta molta scelta: «Quanti non vorranno aderire alla sperimentazione sono liberi di iscrivere i propri figli nell’altra sezione che resterà tradizionale e useremo come campione di controllo – precisa la dirigente –. Altrimenti possono cambiare scuola. Credo però che partecipare alla sperimentazione 2.0 sia una grande fortuna. Lo dimostrano i risultati delle altre classi digitali che abbiamo già attivato. Infondo i supporti informatici sono il futuro».
Resta però il nodo economico. Perché tutti i costi saranno a carico delle famiglie. A settembre l’acquisto dei libri si porta via una cifra che oscilla fra 300 e 400 euro. Ma a questa somma, le classi selezionate per la sperimentazione, dovranno aggiungere altri 600 euro. «Non capiamo perché la scuola non abbia chiesto una sovvenzione, un aiuto per l’acquisto – proseguono i genitori –. Sappiamo che diversi enti ne garantiscono. Invece niente, si pesa sempre sulle spalle di mamme e papà». Da via Leicht però pare che la scuola abbia tutta l’intenzione di aiutare almeno i ragazzi più in difficoltà, compartecipando all’acquisto del tablet.
Per partecipare alle “Cl@ssi 2.0” del Miur ogni scuola deve candidarsi attraverso un apposito bando. Soltanto quando il Ministero valuta e accetta la proposta, il percorso può iniziare. Si tratta di una iniziativa che coinvolge già 416 classi su tutto il territorio nazionale e, come detto, richiede ai partecipanti di elaborare un progetto di modifica dell’ambiente di apprendimento, fondato sulla cosiddetta Idea 2.0.
L’ Idea 2.0 è il cuore dell’iniziativa e contiene l’esplicitazione delle intenzioni pedagogico didattiche da sperimentare. L’azione coinvolge l’intero consiglio di classe con l ’obiettivo prioritario di innovare, nelle forme e nei modi ritenuti più opportuni e consonanti con il contesto socio culturale specifico, il modo di fare scuola. Insomma, una portata innovativa che coinvolge tutta l’impostazione educativa in un contesto 2.0. Sulla carta, una sorta di metodo Montessori applicato alle scuole superiori.
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