La caserma dei carabinieri più piccola e meno costosa

Manzano: sempre in via Zorutti, sarà a un solo piano e costerà 2 anzichè 3 milioni Domani in assemblea civica l’estinzione anticipata del mutuo. Critiche di Macorig
MANZANO. La nuova caserma dei carabinieri sorgerà sempre in via Zorutti, ma sarà ridimensionata rispetto al progetto iniziale di 6 anni fa.


La struttura sarà a un unico piano (non più due) e costerà circa 2 milioni (non più tre). Il consiglio comunale domani sera sarà chiamato ad approvare l’estinzione anticipata del mutuo stipulato nel 2010 per costruire l’edificio (oggi superiore ai 2 milioni di euro) per proseguire nel nuovo iter progettuale.


«I tassi della rata erano troppo onerosi – spiegano il sindaco Mauro Iacumin e l’assessore, Angelica Citossi – e il vecchio progetto non era più funzionale alle esigenze. La nuova caserma, che manterrà qualità tecnologiche e di edilizia sostenibile, è stata pianificata grazie alla collaborazione di Regione e comando regionale dei Cc. Le risorse ci sono, bisogna trovare gli spazi finanziari nelle pieghe del bilancio per avviare e finire l’opera».


Era il 30 ottobre 2008 quando la Regione assegnò al Comune un contributo ventennale di quasi 200 mila euro l’anno per realizzare la nuova stazione dell’Arma. La stessa amministrazione, retta a quei tempi da Lidia Driutti, acquisì l’area del futuro insediamento che prevedeva la demolizione di un capannone sfitto in via Zorutti. Nel 2011 e nel 2012 fu approvato prima il progetto preliminare e poi il definitivo. Per l’opera il Comune stipulò un mutuo ventennale con la cassa depositi e prestiti con rata di 230 mila euro. Fatte le dovute operazioni, quindi, il mutuo superava il contributo di 30 mila euro l’anno, debito che il Comune è stato finora a costretto a pagare nonostante la nuova caserma dei carabinieri non fosse mai sorta. La progettazione, ferma dal 2012, è stata punteggiata da polemiche e blocchi per vincoli di spesa. Poi sono sopraggiunte le vicende giudiziarie col procedimento per istigazione alla corruzione a carico di un udinese con l’assoluzione a fine ottobre 2016 dell’indagato «perché il fatto non sussisteva».


Ora si apre un altro capitolo, ma il capogruppo di Ricostruiamo Manzano, Daniele Macorig tuona. «Abbiamo sollevato la questione più volte negli ultimi tre anni, ma questa amministrazione si è svegliata solo ora accettando supinamente l’intromissione politica della Regione nel definire il nuovo progetto. In 7 anni sono stati spesi 210 mila euro di fondi comunali e 668 mila euro per spese progettuali, spreco che denota l’incapacità d’azione di questa giunta».


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