La casa editrice Morganti si trasferisce in Carnia e cerca autori locali

SOCCHIEVE. La casa editrice Morganti Editori ha scelto la Carnia:si è trasferita a Nonta di Socchieve. «Vorremmo contribuire - spiegano Paolo Morganti e Stefania Conte - a sviluppare questa zona...

SOCCHIEVE. La casa editrice Morganti Editori ha scelto la Carnia:si è trasferita a Nonta di Socchieve. «Vorremmo contribuire - spiegano Paolo Morganti e Stefania Conte - a sviluppare questa zona stupenda, dalle grandi potenzialità». Se tanti se ne vanno dalla Carnia, qualcuno fa il percorso inverso: arriva in questa terra, vedendola ricca di ispirazione, storia, tradizioni, bellezza, umanità e quindi opportunità. È il caso di Paolo e della moglie Stefania, che a maggio si sono trasferiti con la loro casa editrice nella frazione socchievina, 23 residenti in tutto.

Lì la coppia(di origini venete, ma da anni in Friuli)vive e lavora in un'immensa casa del 1500(che è stata colonia estiva e prima ancora convento),in cui ora ha ricavato dimora, uffici, biblioteca e sala di presentazione libri. Prima di approdare in Carnia, la Morganti Editori,a cui Carlo Sgorlon affidò la propria autobiografia, aveva sede a Varmo. Oggi segue una ventina di scrittori e ha due filoni: narrativa(con la Carnia ben presente nei libri appena usciti,"Le forme del Male" e "Il Cerchio delle streghe")e food(con occhio di riguardo alle tipicità regionali).

La scelta di trasferirsi a Nonta è nata mentre Paolo si trovava in Carnia per scrivere il libro "Il bosco del cervo bianco", ambientato a Cesclans di Cavazzo Carnico. «Quando andavo a mangiare nell'osteria di Nonta- racconta-mi suggerivano di andare a vedere la grande casa accanto: era in vendita».

All'inizio l'editore glissa, ma poi ci pensa seriamente. Il borgo è un incanto e lui ne apprezza l'accoglienza. «In ogni posto dove vado -spiega-mi salutano. Di base c'è una cordialità,un rapporto diverso con le persone,una dimensione più umana». «Siamo stati accolti bene - conferma Stefania - sfatiamo il mito dei carnici riottosi. Qui c'è una bella relazione di aiuto:se tu hai bisogno di qualcosa,sai che puoi contare sul dirimpettaio. Questo poi è un territorio inesplorato, sottostimato,di pregio. Il sacro,la storia,le tradizioni,il soprannaturale sono insiti nella popolazione, qui c'è una ricchezza spirituale unica».

E anche sulla cucina la Carnia ha molto da dire. «C'è tutto qui - dice - è una zona con un potenziale enorme per chi opera nel nostro settore».

Non è più complesso lavorarci? «Non siamo fuori dal mondo. Era indispensabile, quello sì, fin da subito una buona connessione Internet e abbiamo risolto con il satellitare. Stiamo creando una scuderia di nuovi autori. Non ci dispiacerebbe averne nuovi carnici: la nostra porta è aperta».

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