La Casa dei friulani a villa Toppani

Fontanini: lì faremo conoscere le tradizioni e la cultura
Villa Toppani diventerà la Casa dei friulani. Nell’edificio lasciato in eredità alla Provincia di Udine dal conte Ceconi di Montececon, sarà possibile conoscere le peculiarità della lingua, dei costumi e delle tradizioni del Friuli.


«Diventerà – assicura il presidente, Pietro Fontanini – quello che esiste a Barcellona per i catalani». Il prossimo anno partiranno i lavori finanziati anche dalla Regione.


All’indomani dell’appello lanciato dal sindaco, Furio Honsell, che (come abbiamo riferito ieri) ha invitato i proprietari degli edifici fatiscenti a sedere attorno a un tavolo con il Comune per scommettere sul patrimonio dismesso e dare, quindi, a Udine una veste migliore, Fontanini fa sapere che a breve nella villa Toppani prenderanno il via i lavori.


«L’edificio è a posto, tutte le strutture portanti sono sane – afferma Fontanini –. Dobbiamo solo realizzare gli impianti e i serramenti e per questo abbiamo già ricevuto dalla Regione un contributo di 580 mila euro».


L’auspicio del presidente è quello di riuscire a recuperarne altrettanti in parte dal bilancio di palazzo Belgrado, in parte dalla Regione stessa perché, sempre secondo Fontanini, «i friulani hanno diritto di avere una loro casa, un luogo dove si possa raccontare la nostra cultura». La certezza del finanziamento consente alla Provincia di avviare la progettazione per far partire nel 2011 i lavori di ristrutturazione dell’edificio di viale Trieste.


Il progetto rispetta le volontà testamentarie del conte Ceconi di Montececon che impegnano la Provincia a destinare la villa alla crescita dei giovani della montagna. Non a caso Fontanini fa notare che la Casa dei friulani rappresenterà tutto il Friuli, dai monti al mare.


Al sindaco, invece, Fontanini manda a dire che «ci sono tante altre case dismesse del Comune e quindi Honsell si occupi di quelle prima di pensare ai beni della Provincia».


Detto questo il presidente non rinuncia ad invitare il primo cittadino a «concentrarsi sull’acquisto dell’autostazione delle corriere perché – ribadisce – questa è una priorità». Ma non solo visto che Fontanini riconosce che l’altra priorità è il trasferimento al Comune del castello che dal 1866 figura ancora nell’elenco dei beni demaniali.


Tant’è che per raggiungere l’obiettivo, Fontanini è pronto a dialogare con Honsell. «Assieme dobbiamo risolvere la questione del castello» ribadisce il presidente pronto a «lanciare qualche freccia» nella commissione Paritetica di cui fa parte per cercare di far pressione sul Demanio affinché restituisca a Udine il simbolo del Friuli.


Ad auspicare un maggior dialogo tra Honsell e Fontanini è anche il portavoce de “La Destra”, Ernesto Pezzetta, secondo il quale è arrivato il momento di collaborare per dare un futuro a villa Toppani.


«Escluso l’ostello, la proposta del consigliere d’opposizione Peresson è accettabile» afferma Pezzetta che da consigliere provinciale si era occupato della questione.


Ecco perché ripete: «Il centro-destra e il centro-sinistra devono unire le forze per destinare l’edificio di viale Trieste alla montagna, come previsto dal lascito del conte Ceconi di Montececon».


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