La Caritas: senza voucher difficile dare un lavoro a chi non ce l’ha

SACILE. Volontarie al lavoro in duomo a Sacile: c’è anche una ragazza islamica. Indossa il velo tradizionale “hijab”, l’immigrata che in città è arrivata dall’oriente e dà una mano a due gruppi organizzati per pulire la grande chiesa il mercoledì e il venerdì.
«Servono rinforzi di persone di buona volontà per la cura del Duomo – hanno confermato alcune parrocchiane –. La ragazza islamica è immigrata con marito e figlia e ha potenziato i gruppi di volontari che sono, per lo più, animati da signore anziane”. Come dire: serve un ricambio generazionale.
Ecumenismo, integrazione e solidarietà: sono le parole chiave del cristianesimo. Dove la parrocchia dà risposte concrete ai bisogni di tante famiglie in difficoltà e dove la Caritas diocesana ha lo sportello che si fa carico delle debolezze sociali. Il centro di ascolto Caritas con il “Progetto 5 pani e 2 pesci” ha creato lavoro in parrocchia per qualche anni, in cambio di un contributo pagato in voucher. I lavori erano stati seguiti dai volontari o suore: per le pulizie dell’oratorio e altre manutenzioni, ma il blocco dei voucher (erano di un contributo massimo di 500 euro pro capite nella diocesi di Vittorio Veneto) ha creato un vuoto dal 2017. «Senza voucher – ha valutato il volontario Danilo Pavan – è più difficile reinserire i deboli nel lavoro».
I voucher erano strumenti in grado di svolgere una funzione sociale. Nei percorsi di reinserimento nel mondo del lavoro di persone in difficoltà: disoccupati oppure immigrati in cerca di lavoro e inserimento economico. Con la decisione di abolire del tutto i buoni lavoro, nel 2017 anche la Caritas di Sacile si è venuta a trovare senza la possibilità di fare lavorare una quota di persone che stava aiutando. «I voucher erano uno strumento importante del nostro progetto – ha aggiunto Pavan –. Che ci ha consentito di utilizzare una ventina di voucher all’anno, in uno scambio alla pari: un aiuto economico in cambio di prestazione lavorativa. Con lo stop ai voucher è diventato più difficile aiutare chi ha bisogno di un sostegno”.
Affitto, bollette della luce elettrica e riscaldamento da pagare, medicine e materiale scolastico da comprare: la Caritas e la gente di buona volontà in parrocchia danno una mano. Chi ricambia lo fa con lavori temporanei: come le pulizie in chiesa, la cura del verde, il badantato. Un modo per misurarsi con le regole e integrarsi. (c.b.)
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