La biologa nutrizionista: «È un alimento a tutti gli effetti»

Circa il 70% del nostro corpo è costituito da acqua, elemento essenziale coinvolto in quasi tutte le funzioni del nostro organismo. «Possiamo considerare l’acqua come un alimento a tutti gli effetti» afferma Eugenia Andrian, biologa nutrizionista del Centro di educazione alimentare equilibrio e alimentazione di Gonars, ex redattrice del Messaggero Scuola e oggi professionista che ha realizzato il suo sogno.
«Spesso ci dimentichiamo di quanto l’acqua sia importante, ma in termini assoluti lo è più del cibo – spiega ancora Eugenia –. La disidratazione sul nostro corpo può comportare conseguenze davvero gravi, maggiori rispetto alla carenza di cibo». La quantità di acqua minima da assumere per mantenerci in salute è di 1litro-/1,5 litro al giorno, di cui un litro indiscutibilmente di acqua, la quantità restante può invece essere assunta anche tramite tisane, centrifughe o acqua aromatizzata e integrata attraverso il consumo di frutta e verdura. Riguardo alle modalità di assunzione la biologa chiarisce: «La consumazione di acqua deve essere distribuita in tutta la giornata, quindi per mantenersi idratati sarebbe ideale imporsi di bere un bicchiere di acqua all’ora. Un consiglio che mi sento di dare è di non basarsi sul senso della sete, perché in realtà è un campanello d’allarme che sta ad indicare che è già in atto un percorso di disidratazione nel nostro corpo».
Agli sportivi consiglia poi: «È importantissimo essere idratati anche prima dell’allenamento e non solo dopo l’attività fisica, altrimenti si può incorrere in infortuni dal punto di vista muscolare, articolare e tendineo. In estate va assolutamente aumentato di circa un litro il quantitativo di acqua giornaliero, per compensare i liquidi persi con il sudore».
Abbiamo poi chiesto se sia vero che l’acqua non vada bevuta durante i pasti: «Uno o due bicchieri di acqua a ogni pasto aiutano a creare un senso di sazietà e a digerire meglio» assicura la nutrizionista. Dal punto di vista della composizione spiega che «l’acqua può essere considerata buona se è microbiologicamente pura, cioè se è priva di batteri o di sostanze tossiche in grado di alterarne le proprietà. Ciò che differenzia i diversi tipi di acqua è la quantità di minerali presenti che costituiscono il cosiddetto residuo fisso». In merito aggiunge: «L’acqua del Friuli è molto buona e ricca di sali, tuttavia ciò potrebbe causare qualche problema a chi soffre di calcoli. In caso di pressione alta oppure di ritenzione idrica meglio prediligere acque a basso residuo fisso che favoriscono molto la diuresi. L’acqua con più alto contenuto di magnesio è ideale per la regolarità intestinale; per atleti, bambini o per chi soffre di osteoporosi meglio un'acqua ricca di sali. Non ci sono tuttavia grosse controindicazioni alla nostra acqua di rubinetto».
In conclusione ci confida: «Ci tengo particolarmente a sottolineare l’importanza dell’acqua nella nostra alimentazione, come mezzo per prenderci cura del nostro corpo». —
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