L' Ue aggiorna la mappa di rischio: il Friuli tra le regioni "rosso scuro". Fedriga: "Inaccettabile, il Governo intervenga"

UDINE. Friuli Venezia Giulia, oltre alla provincia autonoma di Bolzano, è l'unica regione in rosso scuro nella mappa dei contagi da Covid-19 appena pubblicata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), aggiornata al 28 gennaio.
La reazione di Fedriga. "È vergognoso che il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) abbia oggi aggiornato la mappa dei contagi da Covid-19 in Europa, collocando Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna fra le aree in rosso. Si tratta di Regioni che in Italia non sono mai state nemmeno in zona rossa. Chiediamo al Governo di intervenire subito a livello europeo per chiedere la correzione di questa mappatura che, prendendo in considerazione un unico parametro, penalizza esclusivamente chi è in grado di fare molti tamponi".
Così il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in chiusura dell'odierna seduta della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. "Questo meccanismo di valutazione della diffusione della pandemia produce danni gravissimi all'immagine dell'intero Nord Est con pesanti ripercussioni in particolare sul nostro comparto turistico".
"Non possiamo accettare una mappatura che non si poggi su dati scientifici condivisi. Per questo - ha concluso Fedriga - chiediamo all'esecutivo nazionale di agire immediatamente in difesa delle Regioni italiane".
Che cosa sappiamo della mappa europea di rischio. Il Friuli Venezia Giulia, esattamente come Emilia-Romagna, Veneto e Provincia di Bolzano, rischia di essere inserito, a breve, tra le zone “rosso scuro” da parte dell’Unione europea finendo, cioè, nell’elenco dei territori considerati a maggior rischio pandemico e per i quali Bruxelles suggerisce – ma non ordina – ulteriori misure limitative degli spostamenti.
Nel corso dell’ultimo incontro (virtuale) tra capi di Governo e di Stato dell’Unione europea, infatti, è stato deciso di inserire un nuovo livello di rischio oltre ai tre tradizionali già in vigore – e cioè rosso, giallo e verde – proprio per indicare un territorio particolarmente esposto alla pandemia perché tale da registrare un’incidenza di oltre 500 casi di Covid-19 ogni 100 mila abitanti negli ultimi 14 giorni.
L’idea è quella di scoraggiare i movimenti non necessari delle persone anche all’interno dell’Unione europea salvaguardando, però, il mercato comune. Così, la numero uno della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha proposto la nascita di una nuova zona di pericolo, quella “rosso scuro” appunto, all’interno della quale sarebbero applicate ulteriori restrizioni alla mobilità dei cittadini. A chi parte da queste aree, in particolare, verrebbe chiesto di effettuare un tampone che attesti la negatività al coronavirus costringendolo poi all’arrivo, in un Paese dell’Unione, alla quarantena prevista da quello Stato, normalmente da una a due settimane.
IL MONITORAGGIO
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In sintesi, la Commissione europea ha presentato l’elenco delle regioni che vengono considerate ad altro rischio. Nel pacchetto, tra le varie zone, spiccano l’intero Portogallo e ogni angolo dell’Irlanda, quasi tutta la Spagna, sezioni di Francia e Germania e, appunto, le quattro regioni italiane, in cui l’incidenza è maggiore. Al 21 gennaio, nel dettaglio, la Provincia di Bolzano risultava con 696 casi cumulativi ogni 100 mila abitanti, il Veneto con 656, il Friuli Venezia Giulia con 768 e l’Emilia-Romagna con 528.
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