Isonzo simbolo della fratellanza

A Gradisca e a Sagrado le cerimonie di scoprimento delle targhe
Bumbaca Gorizia 08.04.2017 Passerella Pogio, targa © Fotografia di Pierluigi Bumbaca Bumbaca Gorizia 08.04.2017 Passerella Poggio targa Isonzo Sacro all'Europa © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 08.04.2017 Passerella Pogio, targa © Fotografia di Pierluigi Bumbaca Bumbaca Gorizia 08.04.2017 Passerella Poggio targa Isonzo Sacro all'Europa © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GRADISCA. L’Isonzo è simbolo di fratellanza tra i popoli, un fiume che unisce e che deve ispirare la costruzione di un'Europa forte, capace di promuovere la civiltà e nella quale noi cittadini dobbiamo essere i primi garanti della pace.

È all'insegna di queste riflessioni che si sono svolte ieri a Sagrado e a Gradisca le cerimonie di scoprimento dei cartelli che riportano la scritta "Isonzo Fiume Sacro ai Popoli d'Europa". Un'iniziativa nata su proposta da Antonio Boscolo della Croce rossa e dell’Unuci e che è stata accolta con entusiasmo dalle amministrazioni comunali.

Sono intervenuti il sindaco di Sagrado Elisabetta Pian il sindaco di Gradisca Linda Tomasinsig, la deputata europea Isabella De Monte, la senatrice Laura Fasiolo, l'assessore regionale Sara Vito, il rappresentante austriaco del Comune di Poggersdorf Hillmar Suttinger, gli assessori comunali Enzo Boscarol, Francesca Colombi, Alessandro Pagotto e David Cernic (Gradisca) e Marco Vittori, Franca Zotti (Sagrado), il cavaliere Antonio Boscolo e il comandante della stazione dei carabinieri di Gradisca, capitano Marco Quercigh. Le cerimonie si sono svolte in prossimità dei ponti.

Il sindaco Tomasinsig ha sottolineato che in questo progetto si è pensato ad una frase da riprodurre sui cartelli che potesse evocare la storia passata ma che guardasse anche al futuro, per dare un senso di vicinanza ai popoli europei. Il sindaco Pian ha sottolineato «che per lunghi anni le nostre terre sono state tormentate e divise e siamo riusciti nel tempo a ritrovare l'unità tra i popoli. L'Europa oggi ci dà prospettive di pace ma dobbiamo essere noi cittadini i migliori garanti dell'Europa e della sua pace».

Per il promotore dell'iniziativa, Boscolo, era doveroso dare risalto all’Isonzo allo stesso modo con cui è considerato un altro fiume caro alla patria, il Piave, per ricordare tutti i caduti in guerra e per sottolineare la sacralità del corso d'acqua e dell'unione dei popoli.

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