Invita a fare il saluto romano per evitare il contagio da virus: è bufera sull’assessore

CODROIPO. Il saluto romano proposto come antivirus e antimicrobi in alternativa a una stretta di mano per evitare il contagio dell’epidemia. Forse l’esternazione dell’assessore alla Protezione civile di Codroipo Andrea Nadalini, in quota a Fratelli d’Italia, voleva essere una goliardata, ma quell’incauto post pubblicato su Facebook dal componente della giunta Marchetti ha provocato un terremoto con movimenti tellurici che sono rimbalzati dall’amministrazione codroipese al coordinamento regionale del partito.
Il primo a prendere le distanze è il sindaco Fabio Marchetti, definendo «incommentabili» le affermazioni di Nadalini che un anno e mezzo fa era finito nei guai per i suoi giudizi sul presidente della Repubblica Mattarella. «Non è ammissibile – argomenta – che un assessore della mia giunta possa abbandonarsi a ilarità e commenti su una situazione oltremodo seria, dimenticando di rivestire un ruolo importante e di dover soppesare le parole, ancor di più se messe per iscritto».
Assicura di voler sottoporre la vicenda al segretario comunale per esaminare i profili di responsabilità e le loro conseguenze Marchetti e, nel frattempo, chiama in causa il coordinamento di Fratelli d’Italia sollecitandolo ad adottare provvedimenti.
«Se Nadalini appartenesse al mio partito lo avrei già invitato a dimettersi» mette in chiaro il primo cittadino, investendo della questione il coordinatore regionale Walter Rizzetto. «Un intervento fuori luogo che censuro con decisione, il problema è suo e del partito che rappresenta, per questo lo invito a risolvere il problema» taglia corto.
Rizzetto, dal canto suo, mette le mani avanti dichiarandosi «dispiaciuto se qualcuno si è sentito offeso dal post dell’assessore. Capisco e apprezzo la goliardia anche in campo politico, ma in certi ambiti non è tollerabile. Quando si riveste un ruolo pubblico – conviene – bisogna fare attenzione alle proprie affermazioni, parlare di saluto romano, poi, oggi mi sembra un anacronismo».
E programma per lunedì 3 febbraio un faccia a faccia con l’assessore. «Parlerò con Nadalini per sentire la sua versione dei fatti» promette. Poi, rispondendo all’invito del sindaco, prende tempo e precisa che «prima di parlare di espulsioni è il caso di cercare un confronto».
Chi di confronti non ne vuole sapere, invece, è il consigliere comunale codroipese del Pd, Gabriele Giavedoni che esprime lo sconcerto del proprio gruppo.
«È una situazione avvilente – ammette sconsolato – e non è la prima volta che l’assessore assurge all’onore delle cronache per le sue affermazioni. Non ultime quelle nei confronti del presidente Mattarella, all’origine di un’inchiesta di cui attendiamo ancora di conoscere gli esiti. Abbiamo appena celebrato la Giornata della memoria e Nadalini conferma di non aver alcun tipo di rispetto per la carica che riveste».
Poi sposta l’attenzione sul sindaco: «Deve dirci se conferma la fiducia a un assessore che minimizza il proprio ruolo» tuona, annunciando l’intenzione di portare la vicenda in consiglio comunale. —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto