Invertiti i contatori Gas, bollette pazze in via Cartiera

La segnalazione di un cittadino: problemi con la lettura E uno dei dispositivi aveva anche le batterie difettose

SACILE. Bollette pazze in via Cartiera vecchia a Sacile: è un paradosso il caso segnalato da un residente, Paolo Caporin. Quello che è alla verifica degli utenti in città è nato dagli errori di grammatica.

«Problemi con la lettura telematica tramite la linea telefonica del contatore del gas – è il problema aperto dal sacilese Caporin, che si riversa nei numeri sulle bollette –. È stata attivata (non so in quali zone a Sacile perché non dappertutto il servizio copre i quartieri della città) ma gli operai che a novembre 2014 hanno lavorato, essendo di nazionalità romena e non conoscendo la lingua italiana, hanno scambiato gli utenti di una via con un'altra. Quindi, le conseguenze per le letture dei consumi sono alla libera immaginazione».

I sacilesi e Caporin incrociano le dita: tutti sperano in un danno limitato. «È arrivato un incaricato per leggere il consumo del contatore gas installato nuovo il 12 novembre 2014 da un’azienda e si è scoperto l’arcano – Caporin ha raccontato il caso capitato in casa sua –. Il mio fornitore è Eni divisione Gas&power: il contatore non rileva nulla. È stato montato, infatti, con batterie previste per una longevità di sei anni, ma in realtà la batteria si è dimostrata obsoleta. Dovrò informare Eni di questo, che è il danno minore. Il peggio è, secondo il tecnico rilevatore, lo scambio per problemi linguistici, dei nomi degli utenti nelle diverse strade».

Se nel frattempo qualcuno ha cambiato gestore, le letture che non arrivano per problemi di iscrizione (scambio di vie e nomi), oppure contatori fallati (quello di Caporin), che fare? «Il nuovo gestore del gas – ha la soluzione Caporin - manderà le bollette di acconto».

Intanto, ieri, il contatore nell’immobile in via Cartiera vecchia è stato sostituito. «Hanno cambiato il rilevatore e il tecnico mi ha chiesto se quando hanno montato il precedente, in novembre, mi fossi accertato che funzionasse – aggiunge Caporin –. La caldaia è rimasta spesso spenta e abbiamo anche scoperto che c’era aria nell'impianto».

Le disavventure del gas dei sacilesi sono nella banca dati della Federconsumatori. «Per 48 ore una residente in centro città è rimasta al freddo – aveva segnalato lo sportello provinciale dell’associazione che tutela i cittadini –. Staccata l’utenza del gas domestico: la compagnia erogatrice aveva piombato il contatore e addio anche all’acqua calda, a causa di un qui pro quo sul pagamento delle bollette». Senza preavviso, a causa di una pendenza nata a call center per due parole fraintese, la sacilese ha battuto i denti, lo scorso gennaio. L’obiettivo di ricostruire le situazioni con le parti è quello degli avvocati Federconsumatori: al numero telefonico 0434 247175 la linea è “bollente”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto