Intervista a Lia Levi: «Nell’essenza oggi è la donna che conta»

MEDIA CENTRO STORICO PN. Quest’anno noi alunni della 3B della Scuola Media “Centro Storico” di Pordenone ci siamo confrontati con la grande storia del ‘900. La nostra insegnante ci ha proposto fonti,...

MEDIA CENTRO STORICO PN. Quest’anno noi alunni della 3B della Scuola Media “Centro Storico” di Pordenone ci siamo confrontati con la grande storia del ‘900. La nostra insegnante ci ha proposto fonti, documenti video, testimonianze su youtube e i romanzi della scrittrice Lia Levi, una dei dodici candidati al LXXII premio Strega con Questa sera è già domani, edizioni e/o, Roma, Gennaio 2018.

A lei abbiamo chiesto qual è il ruolo della donna nella società ebraica di ieri e di oggi. «Nelle religioni cosiddette “patriarcali”, la donna non è presente tra i sacerdoti, coloro che devono prendere le grandi decisioni. Nell’ebraismo tradizionale la donna veniva assegnata a ruoli sì centrali ed importanti ma all’interno della casa, quindi in uno spazio limitato. È vero che la donna è la custode della famiglia, colei che educa i bambini. La Bibbia stessa, però, si contraddice. Se voi, infatti, pensate alle figure di donna bibliche, pensate a Eva, la quale mangia il frutto proibito simbolo di conoscenza. È meglio, dunque, del suo compagno che accettava di essere nel Paradiso Terrestre, dove vive alla meglio ma vegetando. Lei vuole conoscere e così tutte le donne della Bibbia che sono matriarche sono figure importanti a capo delle quali forse c’è Debora, profetessa e giudice. C’è dunque una contraddizione tra ruolo dato dalla Vulgata e personaggi femminili che esprimono già un altro messaggio. Se pensiamo all’oggi per quello che riguarda la religione consacrata, è ancora così. Ma se pensiamo alla vita pubblica ufficiale, non so se sapete, la presidente della Comunità ebraica di Roma è una donna che scrive spesso sui giornali, Ruth Dureghello e la presidente Ucei (Unione comunità ebraiche) Noemi Di Segni. La religione è rimasta, quindi, un po’ ferma ma nel costume e nell’essenza la donna conta».



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