Interrogata la mamma della farmacista

MONTENARS. Chi è Szelc Joanna Barbara, ovvero la donna che ha acquistato da Daniela Sabotig in regime di separazione dei beni dal marito la casa di Capovilla di Montenars per la cifra di 103 mila euro? Si tratta forse della moglie di Ivan Zucchelli, 47 anni di Legos, miracolosamente sopravvissuto all’incidente in cui la farmacista di Montenars è morta lo scorso 5 febbraio a Ledro in Trentino? Dove sono finiti i soldi della vendita? È vero che la situazione economica di Zucchelli era diventata piuttosto difficile e che l’uomo era stato travolto da un fallimento aziendale? E quali erano i reali rapporti fra la Sabotig e Zucchelli?
A questi, e ad altri interrogativi, stanno cercando di dare una risposta i familiari della Sabotig che, assistiti dal legale di fiducia Paolo Dal Zilio, stanno valutando le azioni giudiziarie di intraprendere.
«Tutto indica che la misteriosa acquirente della casa sia in realtà la moglie di Zucchelli la quale risulta tuttora coniugata, anche se, in realtà, è evidente come fra Daniela Sabotig e Ivan Zucchelli vi fosse un legame importante».
E proprio per valutare la natura di questo legame, un paio di giorni fa i carabinieri del Nucleo operativo di Tolmezzo assieme a quelli della stazione di Gemona hanno sentito Alma, la madre della vittima in qualità di persona informata dei fatti. L’anziana madre ha spiegato agli inquirenti come non avesse mai nemmeno sospettato che sua figlia potesse frequentare un uomo sposato. Sapeva che Daniela aveva da tempo un rapporto di profonda amicizia con Zucchelli, che a volte definiva “amico” a volte “moroso”.
E, sempre in questi giorni, la task force di carabinieri friulani delegati alla conduzione delle indagini ha interrogato Ivana Simeoni. L’amica di Daniela, che già era apparsa in Tv nella trasmissione “Quarto Grado” raccontando di un presunto episodio di violenza che Daniela Sabotig avrebbe subito in passato e attribuendone la responsabilità a Zucchelli, ha confermato di aver visto l’amica coperta da un’ecchimosi al ritorno di un viaggio in Trentino. Interpellata in merito all’origine di quel segno, la Sabotig, secondo l’amica, avrebbe riferito che a provocarlo sarebbe stato Zucchelli. Avrebbe quindi presentato una denuncia nei confronti dell’uomo, salvo ritirarla alcuni giorni più tardi.
Al momento le indagini condotte da parte della procura di Rovereto stanno proseguendo con il massimo riserbo e nulla trapela da parte degli inquirenti. Ciò che è certo è che Ivan Zucchelli, sul quale la Procura di Rovereto ha aperto un fascicolo per omicidio volontario, ha revocato l’incarico al legale difensore Marcella Romol e ha affidato l’incarico all’avvocato penalista del foro di Trento Nicola Stolfi.
La famiglia, rappresentata dall’avvocato Paolo Dal Zilio, intanto, attende i risultati degli accertamenti medici effettutati sul corpo della vittima e gli esiti delle indagini, mentre valuta le azioni legali da esperire, anche a difesa del patrimonio familiare di cui si teme la dispersione, poichè si è appreso che Daniela Sabotig il 26 ottobre 2007 aveva firmato un atto davanti al dottor Pietro Avella di Arco con il quale conferiva all’albergatore di Lego una procura generale affidandogli la gestione di tutti i suoi beni.
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