Interconnessione e recupero del centro

UDINE. La settimana dedicata al futuro delle città appena conclusa ha lasciato al Future forum una serie di parole chiave che disegnano una vera e propria mappa di come dovrà essere il tessuto urbano (e non solo quello) dei prossimi decenni.
La prima, ovviamente, è interconnessione: nelle smart city del futuro, come la Dubai presentata dal businessman indiano Dilip Rahulan, i software collegheranno tutte le infrastrutture e con un’app installata sul proprio smartphone i cittadini potranno essere avvisati in caso di calamità o altri eventi di interesse pubblico (per esempio ingorghi del traffico).
Il concetto della Smart city, come ha detto Roberto Siagri presidente di Eurotech, si può inoltre applicare anche ad aree più vaste, a partire da quel smart territory che potrebbe divenire il Friuli.
E poi l’irrigazione del territorio intesa da Bernardo Secchi, professore emerito di urbanistica allo Iuav di Venezia, come costruzione di tante piccole stazioni che fungano da punto di interscambio tra mobilità su rotaia, su gomma e piste ciclabili (“spot” che già esistono in Svizzera).
Da non dimenticare il recupero dei centri storici e delle vecchie fabbriche, che possono diventare sede di nuove aziende innovative che lavorano col web (un esempio l’ex fabbrica Bertoli di Udine).
L’equità e l’identico accesso a servizi e posto di lavoro tra cittadini di varie parti della città è stato un altro dei temi dibattuti, senza dimenticare la tutela ambientale e la gestione intelligente dei rifiuti.
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