Insegue le aurore boreali, ecco il sogno dell’ex ragioniere

Davide Bortuzzo ha lasciato l’impiego fisso per diventare fotografo professionista. Un viaggio in Scandinavia l’ha stregato. Presenta i suoi lavori a Villa Carnera

SPILIMBERGO. L’aurora boerale è come il cervo maschio. C’è. Ma vederla non è sempre facile. A volte si nasconde bene, altre volte si mostra solo dove nessuno immagina. Cacciarla ogni giorno, e tornare sempre a casa con la cattura in tasca, è qualcosa che sanno fare in pochi. Come per il cervo dal grande palco, bisogna saper essere lì. Al momento giusto.

Davide Bortuzzo, 36 anni, fotografo professionista originario di Tauriano, è uno di loro. Uno che con l’aurora boreale pare avere una certa dimestichezza. Una storia, quella di Bortuzzo, o meglio “Bortu”, come lo conoscono in tanti, davvero tutta da raccontare. Un anno fa, ha lasciato il lavoro “fisso” da ragioniere in una solida azienda per provare a seguire il proprio talento e coronare il suo sogno. Fare della passione per la fotografia il suo lavoro.

E non un fotografo qualunque. Ma un fotografo naturalista, vero e proprio “cacciatore” di aurore boreali. Una passione quella per la fotografia che Bortuzzo, fotografo professionista dal 2014, coltiva fin dall’adolescenza con una particolare predilezione, visto l’interesse per l’astronomia, per gli scatti in notturna. «A dire il vero, fin da bambino, prima ancora di essere un appassionato di fotografia, ero innamorato dell’astronomia», racconta.

Attraverso la lente del suo obiettivo ha deciso di scrutare il paesaggio notturno solo in anni più recenti. «Da circa dieci anni ho deciso di mettere assieme fotografia e astronomia, intensificando le esercitazioni allo scatto in notturna – aggiunge –. Si tratta di scatti che richiedono ancora più cura e pazienza ma che regalano, nel momento in cui si coglie l’attimo giusto, emozioni impagabili: credo non ci sia nulla di paragonabile alle emozioni che un cielo stellato in cima alla montagne o in riva a laghi ghiacciati può regalare».

L’artista spilimberghese, dopo avere esplorato per anni la via Lattea dai monti friulani ottenendo con le sue foto importanti riconoscimenti (tre anni fa ha collezionato quattro vittorie in altrettanti concorsi fotografici nazionali) ha deciso di fare un passo in più. “Fatale” è stato per lui un viaggio in Lapponia, attraverso Finlandia, Norvegia, Svezia e Isole Lofoten, compiuto nell’inverno di tre anni fa.

«Devo dire che quel viaggio in Scandinavia, cui ne è seguito un altro, nella primavera del 2016 in Islanda, è stato sorprendente. E per chi ama, come me, il cielo e le stelle, inseguire l’aurora boreale, con il suo spettacolo unico di luci, attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica, è qualcosa di incredibile».

Un incanto che il fotografo ha deciso di condividere con altri appassionati, lanciando la proposta di viaggi fotografici che vogliono andare a cogliere l’unicità di quei paesaggi lontani ultimo della serie quello compiuto in Groelandia

Chi volesse saperne di più lo potrà fare oggi: Bortuzzo racconterà di sé e dei suoi viaggi, alle 18, a Villa Carnera di Sequals. Un’occasione importante: oltre a presentare i suoi viaggi Bortuzzo avvierà una raccolta di fondi a favore dell’associazione ambientalista “Save the bees” (“Salva le api”) «perché – conclude Bortuzzo – salvando le api, salviamo noi stessi».

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