«Ingegnere, ma allevo maiali a Polcenigo»

La storia di Ilario De Fort. «Lavorare in campagna, un salto di qualità». E punta ad allargare l’azienda

POLCENIGO. Ilario De Fort è l’ingegnere che alleva suini allo stato semi brado. Laureato in ingegneria meccanica, a 27 anni ha chiuso la pergamena dell’università nel cassetto e si è dedicato all’allevamento dei maiali. Un salto di qualità, dice, e incassa il risultato nelle vendite (nel podere-allevamento a Polcenigo) e quello amministrativo (le lodi del consigliere delegato per l’agricoltura Egor Riet).

«Trenta suini Santa Caterina e un’impresa neonata di insaccati – l’ingegnere ha presentato i prodotti dei Piccoli produttori locali Friuli Venezia Giulia –. Per passione e spinto dalla crisi sono entrato nell’azienda agricola di famiglia è ho fatto il cambio di passo: con l’allevamento».

Il profilo del contadino-allevatore, cambia così: ha la laurea. In Italia, i dati di Confagricoltura fotografano un settore diverso da quello della tradizione: i titolari d'azienda agricola con diploma universitario sono aumentati del 9 per cento. Quelli laureati del 24,6 per cento. Balzo anche degli iscritti alla facoltà di agraria, saliti del 30 per cento%.

Cresce la dimensione media delle aziende e la lista dei prodotti con certificazione di qualità. Come dire il business torna alla terra, con la generazione dei laureati in “camicia bianca” tra porcilaie e mandrie.

«L’idea del contadino con la zappa in mano fa parte di una visione romantica del passato – precisa De Fort –. L’allevatore-contadino è una figura professionale che si avvale della tecnologia. Per specializzarsi in produzioni di alta qualità».

Cinque ettari, 30 maiali, asinelli, mucche, capre, cani e l’aria sana: il reddito non è l’unico obiettivo. I prodotti agroalimentari di qualità italiani coprono oltre un quarto del totale delle certificazioni Dop, il 17,6% di quelle Igp.

«L’esperienza nell’azienda metalmeccanica mi ha fatto capire quanto mi piaccia l’alternativa agraria – spiega il passato l’ingegner De Fort –. Cerco di informatizzare la gestione aziendale e metto a frutto gli studi di ingegneria nell’ottimizzazione della fase di stagionatura degli insaccati. Salame, cotechino e altro: tutti prodotti naturali senza additivi».

L’obiettivo futuro? «Allargare l’azienda e raddoppiare l’allevamento suino».

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