Infortunio sul lavoro: condannato collega che mentì ai carabinieri
sedegliano
La cesta porta utensili con cui un giovane collega era stato sollevato da terra, per effettuare il taglio di una griglia, a un certo punto si era mossa, e questo aveva fatto rimbalzare all’indietro la flex con cui stava eseguendo l’intervento, finendo per colpirlo a un braccio e causargli una profonda ferita. Ai carabinieri di Codroipo che lo avevano sentito come testimone, però, Giorgio Mattiazzi, 65 anni, di Palazzolo dello Stella, aveva raccontato che l’infortunio era avvenuto sulla base del piazzale. E non a tre metri di altezza. E così, sospettando avesse voluto in tal modo aiutare la titolare, sul registro degli indagati per l’incidente avvenuto a un interinale di 19 anni di Muzzana, il 22 agosto 2018 alla Ca.Metal di Sedegliano, era finito anche il suo nome.
Ieri, il processo si è chiuso davanti al giudice di Udine, Paolo Milocco, con la condanna dell’uomo a 20 giorni di reclusione (sospesi con la condizionale). Era accusato di favoreggiamento. Ipotesi che il difensore, avvocato Alessandro Calienno, aveva fermamente respinto, ricordando come la legge escluda il favoreggiamento laddove la persona che rilasci dichiarazioni mendaci lo faccia per proteggere se stessa. Proprio come nel caso di Mattiazzi, quindi, visto che a sollevare il carrello era stato lui stesso.
Quanto alle posizioni dell’amministratore dell’azienda, Rosanna Campanotto, 54 anni, di Ronchis, imputata di lesioni, e della stessa Ca.Metal, chiamata a rispondere della responsabilità amministrativa (231/2001), entrambi difesi dall’avvocato Lorenzo Cudini, la vicenda si è chiusa con il patteggiamento, rispettivamente, di 1.200 euro di multa e di 11.200 euro di sanzione pecuniaria. —
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