«Indusse un cliente a fare acquisti costosi» Condannato a 18 mesi
SAN VITO. Un’assoluzione e una condanna. Si è chiuso così il processo per circonvenzione d’incapace che vedeva imputati dinanzi al giudice monocratico Giorgio Cozzarini titolare e dipendente di una ditta di San Donà di Piave. L’imprenditore Giuseppe Rongadi, 75 anni, è stato scagionato da ogni accusa. Il dipendente Gianni Maddaluno, 49 anni, è stato invece condannato a un anno e sei mesi di reclusione e 200 euro di multa. I fatti contestati dalla Procura risalgono al periodo compreso fra il dicembre 2013 e l’ottobre 2015. Gli inquirenti hanno appurato che un sanvitese ha acquistato a distanza ravvicinata costosi impianti fotovoltaici per la sua abitazione, del tutto simili fra di loro. L’accusa ha ipotizzato che l’uomo sia stato indotto all’acquisto, persuaso che fosse vantaggioso. In tal modo ha acquistato nel dicembre 2013 una pompa di calore per 4 mila euro, nel gennaio 2014 un impianto per altri 12 mila, a maggio un climatizzatore per 2.200 e un erogatore d’acqua per altri 3 mila euro, a giugno 3 climatizzatori per 7 mila euro e un sistema di videosorveglianza per 4 mila euro, a maggio 2015 un ventilatore con scambiatore di calore per 3 mila euro, ad agosto una caldaia per 4.800 euro, a ottobre un impianto kit caldaia per 8.500 euro. La Procura ha scoperto che il sanvitese ha inoltre firmato un carnet di assegni in bianco per pretesi lavori di muratura e coinbentazione di un terrazzino. Sette sono stati incassati, per un ammanco di 36.700 euro.
Lo psichiatra Angelo CVassin, nella sua consulenza tecnica, ha osservato che la persona offesa si trovava in uno stato di deficienza psichica rilevante ai fini della configurazione dell’ipotesi di reato, anche se non era significativamente scemata la capacità di intendere e di volere. Dalle testimonianze dell’amministratrice di sostegno, costituitasi parte civile con l’avvocato Rossana Pisano, ma soprattutto dal racconto della persona offesa, il consulente ha appurato che la vittima non era in grado di opporre alcun tipo di giudizio critico al gruppo di tecnici e professionisti né di opporsi a «interventi palesemente incongruenti, come l’installazione di un impianto a breve distanza da quella effettuata in precedenza e perfettamente funzionante, nonché coperta da garanzia». Il dottor Cassin ha ricordato che l’uomo non ha chiesto consigli ai suoi familiari e non ha escluso che possa aver compiuto ricerche sulla soluzione più vantaggiosa. —
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