Indagato il commissario straordinario al piano carceri Sinesio

Ha nominato i cinque commissari che stanno gestendo la gara per il nuovo istituto di pena nel Pordenonese, gara però estranea all’inchiesta

SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Il commissario straordinario al piano carceri, il prefetto Angelo Sinesio, che ha nominato i cinque commissari che stanno gestendo la gara per il nuovo istituto di pena del Pordenonese, previsto a San Vito al Tagliamento, è indagato nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma sugli illeciti legati alle ristrutturazioni delle carceri. In tutto sono 9 gli iscritti nel registro degli indagati.

Secondo la Procura di Roma, Sinesio, accusa di falso e abuso d’ufficio, avrebbe tenuto nascosti alcuni atti anticipando le gare di appalto, impendendo di fatto ad alcune ditte di prendervi parte. Il prefetto, sempre secondo l’accusa, si sarebbe adoperato per far sì che alcuni bandi non superassero la soglia dei 5 milioni di euro, limite che secondo la normativa europea consente di affidare i lavori a più di una impresa.

L’inchiesta della procura di Roma sul Dap si concentra, in particolare, ad accertare eventuali illeciti nel lavori effettuati presso le carceri di Voghera, Lodi e Frosinone, mentre estranea all’indagine è lagara di San Vito al Tagliamento. L’indagine sarebbe partita da una serie di documenti affidati ai pm romani da Alfonso Sabella, già magistrato antimafia a Palermo e funzionario al ministero della Giustizia.

Sabella contestò il piano carceri presentato alla Camera da Sinesio, il 21 novembre scorso denunciando sprechi e anomalie.

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