Incubo nebbia sull’A4, due morti e incidenti a catena

Oltre 15 tamponamenti hanno coinvolto almeno 70 mezzi in entrambe le direzioni. Traffico in tilt fin dal mattino sulla rete autostradale da Venezia a Trieste
UDINE.
Due e morti, decine di feriti, quindici incidenti con settanta mezzi coinvolti solo sulla rete di Autovie Venete: è il bilancio di una giornata di sangue sulle autostrade del Nord-Est, imbottite di traffico e mandate in tilt da fitti banchi di nebbia. L’assessore regionale ai Trasporti e vicecommissario per l’emergenza A4 Riccardo Riccardi ha bacchettato gli spericolati automobilisti che corrono troppo veloci, mentre il presidente di Autovie Emilio Terpin ha rivolto un appello agli automobilisti: «Non mettetevi in viaggio se non è veramente indispensabile». L’incubo per migliaia di automobilisti, lavoratori e autotrasportatori, è iniziato prima delle otto del mattino.


Il primo incidente si è verificato infatti alle 7.40, quando la visibilità massima era di 20 metri, ovvero, considerate le velocità che si raggiungono in autostrada, era come guidare al buio senza fari. Il primo incidente tra San Donà e San Stino in direzione Trieste, causato da un mezzo pesante, ha provocato a catena una serie di piccoli tamponamenti, che hanno coinvolto oltre 25 macchine. In pochi minuti, l’autostrada era completamente bloccata, e una situazione analoga si è verificata anche nella carreggiata opposta. I soccorsi, immediati, hanno dovuto farsi largo tra nebbia e le file chilometriche che si sono venute a creare: gli operatori della Polstrada e di Autovie hanno subito istituito l’uscita obbligatoria e chiuso il tratto di autostrada tra Cessalto e Venezia. Sulle prime, gli incidenti non erano parsi gravi dal punto di vista dei feriti, ma nel corso della giornata il bilancio si è aggravato.


Complessivamente, gli incidenti, solo nella mattina, sono stati dodici. Tanti da obbligare la Polstrada a chiudere al traffico il Passante di Mestre fino all’allacciamento con la A27 Mestre-Belluno. Il tratto è stato riaperto poco prima delle 16 del pomeriggio, ma intorno alle 18.30 un nuovo incidente, causato sempre dalla nebbia, ha obbligato le autorità a richiudere il Passante.


Nel pomeriggio, i tratti Portogruaro-Cessalto e quelli San Donà-San Stino sono stati riaperti da Autovie, che però ha invitato gli automobilisti a non mettersi in viaggio se non per motivi veramente indispensabili. Le previsioni meteorologiche sul tratto autostradale per quanto riguarda la nebbia, infatti, erano decisamente negative. Proprio per rispondere all’emergenza, Autovie e Polstrada hanno attivato un servizio straordinario di pattugliamento, con cinque mezzi dotati di lampeggianti che percorrano l’autostrada per tutta la notte.


«Siamo ancora una volta in presenza di una situazione drammatica - ha commentato l’assessore Riccardi - alla cui origine sembra esserci sempre e solo il comportamento di chi guida. Mi sembra di rivivere la tragica vicenda del 2003 - ha ricordato -, quando per la nebbia, anche allora, ci furono numerose vittime e il blocco dell’autostrada. È evidente che correre a 100 km/h quando, per le condizioni di visibilità, sarebbe possibile procedere al massimo a 50 km/h, è un comportamento irresponsabile per sé e per gli altri. È inutile protestare per la presenza in autostrada di strumenti di controllo della velocità - ha aggiunto - se poi mancano il buon senso e il senso civico individuali per la scelta di un comportamento responsabile in caso di necessità».


«Questa volta, almeno - ha concluso Riccardi - grazie all’apertura della A28 si è evitato il blocco totale del traffico autostradale. La nuova autostrada si rivela un bypass prezioso per le comunicazioni del NordEst. Ma è una magra consolazione in presenza di vittime umane. Lo ripeto: bisogna adottare comportamenti responsabili».


Gli incidenti riportano alla stretta attualità l’esigenza di avere la terza corsia, ha sottolineato ieri il governatore del Veneto Luca Zaia. «È già in dirittura d’arrivo - ha detto ieri - perché sono stati consegnati i lavori e si sta procedendo. Ma questa regione, in tema di viabilità, in ragione di una autonomia che non abbiamo mai avuto, di pastoie burocratiche romane - ha proseguito -, ancora oggi sconta un gap negativo perché ha il 30% di strade in meno rispetto alla media nazionale».


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