Incolpa di furto un ex dipendente: assolto
SPILIMBERGO. Un imprenditore spilimberghese, il 47enne Raffaele Castaldo, è stato assolto ieri dal giudice monocratico Giorgio Cozzarini con formula piena dall’accusa di calunnia. Una vicenda complessa, il cui quadro accusatorio si può riassumere così: aver dichiarato falsamente, con denuncia ai carabinieri, di aver smarrito un assegno bancario, accusando così implicitamente un suo ex dipendente, un cameriere, di ricettazione o furto. Assegno che peraltro egli stesso, sempre secondo la tesi accusatoria, aveva consegnato all’ex dipendente per il pagamento di emolumenti arretrati. I fatti risalgono al 2011 quando Castaldo era titolare di due ditte, una di autotrasporti e una di ristorazione. Ieri, come detto, l’assoluzione. Il Vpo Patrizia Cau aveva chiesto la condanna a un anno e 6 mesi. Ha prevalso la tesi difensiva. «Castaldo ha solo commesso un errore – ha sostenuto l’avvocato Luca Donadon –. Ha consegnato all’ex dipendente un assegno tratto dal c/c riconducibile alla sua attività di autotrasporti mentre doveva essere pagato con un assegno tratto dal c/c dell’attività di ristorazione. Successivamente, la sua campagna e socia che lo aiuta nell’amministrazione ha notato che mancava un assegno nel c/c della ditta di autotrasporti, che non era stato incassato e non si aveva notizia di chi ne avesse il possesso. Era stato consegnato al cameriere e quindi non era facilmente rintracciabile nella contabilità e nelle spese della ditta di autotrasporti. A quel punto la banca aveva consigliato di denunciare lo smarrimento. Non sussisteva dunque alcun reato. Nel denunciare lo smarrimento dell’assegno, Castaldo non intendeva accusare implicitamente di ricettazione o furto, sapendolo innocente, il suo ex dipendente». (p.t.)
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