Incidente, muore un giovane avvocato

Matteo Lesa aveva giurato a gennaio e s’era trasferito a Pordenone nello studio Grava. Il commosso ricordo del collega

Matteo Lesa non ce l’ha fatta. Il ventottenne avvocato, caduto con lo scooter in via Cormor Basso venerdì sera, è deceduto all’ospedale di Udine a causa delle gravi ferite riportate. Dai primi accertamenti condotti dal Nucleo radiomobile dei carabinieri non sono stati finora riscontrati elementi che possano far coinvolgere il coinvolgimento di terze persone. E anche l’esame esterno del cadavere, condotto ieri mattina dal medico legale, ha confermato questa prima ipotesi.

Matteo era appena tornato da Pordenone dove lavorava nello studio legale Grava da alcuni mesi. Aveva preso il treno e, una volta arrivato a Udine, era salito sullo scooter per riprendere la via di casa dove abitava con i genitori in via Passons nel comune di Pasian di Prato. Stava percorrendo via Cormor Basso e per cause ancora al vaglio dei militari dell’Arma, dopo una curva a sinistra, poco prima del sottopasso dell’autostrada, ha perso il controllo del mezzo, ha toccato il palo della luce ed è quindi andato a sbattere contro il muro di cinta del civico 101. Il ragazzo cadendo è stato sbalzato al centro della carreggiata.

È stato prontamente soccorso da un’infermiera che abita nella palazzina a fianco della strada. Accortasi della gravità delle condizioni, ha praticato un massaggio cardiaco. Sul posto, pochi minuti più tardi, è arrivato, il 118. Quando il giovane è arrivato in ospedale il quadro clinico era già disperato. Poche ore più tardi il suo cuore ha cessato di battere.

Avvocato con la passione della musica e un passato da cestista, Matteo – nonostante il «carattere riservato» – come ricordano molti amici «era uno che non si faceva notare in gruppo, ma che se non c’era faceva sentire la sua mancanza».

Figlio di Giorgio e Chiara, aveva frequentato, come la sorella Lucia il Liceo classico Jacopo Stellini a Udine. Si era laureato con il massimo dei voti e «un giorno si è presentato alla mia porta da solo – racconta l’avvocato Andrea Cudini – per fare il praticantato. Era una persona riservata, ma molto scrupolosa e attenta. Il suo sogno inizialmente era quello di fare il magistrato ma poi aveva compreso che l’avvocatura era la strada a lui più congeniale». Terminata la pratica aveva sostenuto l’esame per avvocato nel 2016 e a gennaio di quest’anno aveva prestato giuramento insieme ad altri 15 colleghi nel corso di una cerimonia nell’aula delle udienze civili del tribunale di Udine. «Aveva trovato recentemente impiego – continua Cudini – in uno studio legale di Pordenone. Era entusiasta perché gli avevano prospettato di lavorare a Padova e all’estero».

Parallelamente agli studi, Matteo coltivava una grande passione per la musica. Dodici anni fa era entrato a far parte del gruppo “The Messengers Mass Choir”. Proprio i motivi di lavoro lo avevano spinto lo scorso anno ad abbandonare il coro gospel, dove era il basso. Sapeva suonare qualsiasi strumento, dal piano alla chitarra, dal flauto alla tromba e durante i viaggi in corriera suonava l’ukulele. Matteo era un volto conosciuto a Pasian di Prato. Aveva fatto tutta la trafila nel settore giovanile della squadra di basket della Polisportiva Libertas.

A Pordenone il titolare di studio, l’avvocato Antonio Grava, commosso, l’ha ricordato così: «Era un ragazzo straordinario, appassionato di contrattualistica internazionale, molto disponibile: era con noi solo da gennaio, ma si era già perfettamente integrato, tanto che ormai seguiva operazioni importanti e per colleghi e clienti era diventato un punto di riferimento».

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