Inchiesta su appalti e incarichi Del Mestre è tornata al lavoro

premariacco

É tornata al lavoro Veronica Del Mestre, l’architetto responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Premariacco rimasta coinvolta nell’inchiesta coordinata dalla Procura friulana sul presunto «clientelismo» praticato dall’ex sindaco dello stesso Comune di Premariacco, Roberto Trentin, nell’aggiudicazione degli appalti pubblici. L’indagata, che ha 34 anni e risiede a Martignacco, era stata arrestata il 29 luglio scorso con le accuse di concorso in turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.

Un impianto accusatorio che, a distanza di poco più di un mese dall’ordinanza cautelare, la difesa, rappresentata dall’avvocato Rino Battocletti, conta adesso di smontare, visto l’esito del riesame che, il 13 agosto scorso, aveva annullato integralmente il provvedimento, non ravvisando i gravi indizi di colpevolezza sostenuti invece dal pm Annunziata Puglia, titolare del fascicolo, e dal gip Matteo Carlisi, che ne aveva accolto le istanze e applicato la misura degli arresti domiciliari a Del Mestre, Trentin e Bruno Previato, il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Torreano a sua volta liberato dal tribunale del Riesame di Trieste. Per Del Mestre e Previato, peraltro, la misura dei domiciliari era già stata sostituita il precedente 4 agosto dal gip, all’esito dell’interrogatorio di garanzia, con quella della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per un anno.

Ora, a riabilitare l’indagata, è l’ulteriore provvedimento del gip Emanuele Lazzàro che dichiara la caducazione della misura interdittiva della sospensione dal lavoro, «divenuta inefficace, essendo stata emessa in sostituzione di un’ordinanza successivamente annullata dal tribunale del riesame». Informato della decisione, il Comune di Premariacco ha provveduto all’immediata riammissione in servizio della dipendente.

«La vicenda cautelare si è conclusa con l’accertamento della totale estraneità dell’architetto Del Mestre agli addebiti, tanto che la stessa è stata ora reintegrata in servizio – afferma l’avvocato Battocletti –. Il riconoscimento da parte del tribunale della libertà della mancanza di ogni presupposto per l’arresto e per qualsiasi altra misura cautelare rende giustizia a una funzionaria che ha svolto sempre con passione e onestà il pubblico servizio affidatole. Spero che la Procura ne prenda atto – continua il legale – e che il procedimento si avvii verso la doverosa archiviazione della sua posizione, evitando ulteriori pregiudizi a lei e alla sua famiglia, duramente colpita – conclude – da accuse tanto gravi quanto infondate e accompagnate da un clamore mediatico, dal quale è giusto venga riabilitata per ora almeno sulla stampa». —

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