Incentivo di 350 euro per le cremazioni

Negli ultimi mesi sono state liquidate tre richieste di bonus La richiesta di contributo deve essere fatta dai congiunti

RoVEREDO IN PIANO. Sono sempre di più i cittadini che per i loro defunti scelgono la cremazione. Questione di spesa, ma anche della possibilità consentita dalla legge di tenere in casa le ceneri oppure di disperderle in luoghi particolarmente cari al defunto, sempre che questi abbia lasciato disposizioni scritte in merito.

Una soluzione anche per i Comuni, spesso alle prese con ampliamenti di cimiteri per l’esaurimento di posti nelle colombaie o per le inumazioni. A Roveredo in Piano è ormai da anni che l’amministrazione comunale incentiva il ricorso alla cremazione con un bonus: negli ultimi mesi sono stati tre i cittadini che ne hanno fatto richiesta.

La delibera di giunta risale al 2006: per incentivare questa formula, l’esecutivo aveva deciso di erogare a favore dei cittadini che scelgono la cremazione un bonus «a parziale rimborso del costo sostenuto, allo scopo di facilitare il ricorso alla pratica crematoria».

Contributo che viene erogato, qualora ci siano i requisiti, sia per un cadavere, e allora il bonus ammonta a 350 euro, sia per la cremazione di resti, con un contributo di 150 euro.

Negli ultimi mesi sono state tre le persone, che hanno chiesto il rimborso per propri defunti: una a febbraio per la cremazione di una congiunta tumulata nel cimitero cittadino e due ad aprile sempre per congiunti. Complessivamente il Comune ha concesso mille 50 euro. Per ottenerli i cittadini interessati hanno dovuto dimostrare l’avvenuta operazione con il certificato di cremazione che viene rilasciato dalle strutture titolate.

A completamento della procedura prevista, il Comune ha concesso a ciascuno dei richiedenti 350 euro come compartecipazione alle spese di cremazione.

La cremazione è un servizio pubblico sottoposto ad un regime di prezzi controllati dallo Stato. C’è una spesa massima prevista, attorno ai 500 euro, a cui vanno aggiunti i costi della bara per cremazione, il trasporto che deve essere affidato per legge a imprese di onoranze funebri e l’urna per la conservazione delle ceneri.

Complice la crisi economica è cresciuta anche in Italia la pratica della cremazione, anche se rimane agli ultimi posti in Europa (ultima è la Grecia dove però la pratica era vietata sino al 2016). Costa leggermente di più rispetto a un funerale, per la spesa della cremazione, ma si risparmia sulla tumulazione sia che si decida di disperdere le ceneri o portale a casa, sia che si decida di conservarle in cimitero. —

D.S.

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