Incendio alla scuola Perco Patteggia un anno e 6 mesi

Il giudice ha accolto l’istanza congiunta di pm e difensore per il giovane goriziano Liquidate le spese legali al Comune. Risarcimento danni non previsto dalla legge
Laura Borsani



Il giudice ha accolto il patteggiamento, su istanza congiunta tra pubblica accusa e difesa. Il giovane goriziano, oggi 22enne, è stato così condannato a 1 anno e 6 mesi, con la sospensione condizionale della pena, in relazione all’accusa di incendio doloso alla scuola media Perco di Lucinico. Disposta la sola liquidazione delle spese legali a favore della parte civile, il Comune di Gorizia. Con il patteggiamento la legge non consente di liquidare anche il risarcimento dei danni, ma nulla esclude la promozione di un procedimento autonomo in sede civile. Danni ingenti, quelli provocati dalle fiamme che si erano sviluppate all’interno dell’edificio scolastico, quantificate dalla Procura sull’ordine dei 400 mila euro. All’esito della sentenza pronunciata ieri dal giudice monocratico Francesca De Mitri, l’avvocato Alberto Tarlao che nel processo ha rappresentato il Comune, ha osservato: «La costituzione di parte civile dell’ente locale è stato un atto dovuto. Non mi ritengo soddisfatto della sentenza, poiché con il patteggiamento non si dà luogo al risarcimento dei danni. Valuteremo assieme al Comune eventuali azioni civili. Tuttavia, in linea di massima, considerata la situazione di insolvenza abbastanza notoria dell’imputato, probabilmente non agiremo in tal senso. In questo procedimento – ha aggiunto –, ha evidentemente pesato la semi-infermità mentale del giovane».

Il difensore, avvocato Paolo Marchiori, da parte sua ha affermato: «La situazione è stata ricondotta nel giusto alveo dimensionale. È stato un evento increscioso, che ha destato scalpore, ma va considerato lo stato cognitivo di chi è stato coinvolto nel fatto, che non aveva risentimenti nei confronti dell’istituzione. Tutto è ricondotto ad una figura parzialmente in grado di intendere e volere, che si è fatta trascinare in quel luogo, rimanendovi in modo quasi passivo. Non ha impedito, ma neppure collaborato all’azione di appiccare il fuoco, da qui la nostra richiesta di patteggiamento».

L’udienza, ieri mattina, è durata circa mezz’ora. Quasi subito il giudice si è ritirato in Camera di Consiglio, per poi dare lettura del dispositivo. In udienza per la pubblica accusa c’era il magistrato onorario Mery Mete, in sostituzione del pm titolare Ilaria Iozzi. Il rogo era divampato nell’ottobre 2017 distruggendo la scuola secondaria di primo grado, di proprietà del Comune, durante la notte. La contestazione in ordine all’incendio doloso era aggravata quindi dall’aver agito su un edificio pubblico, in concorso con un minore, per il quale il procedimento era passato alla competenza del Tribunale dei Minorenni di Trieste. Il rito del patteggiamento era stato già richiesto congiuntamente dalle parti in sede di udienza preliminare, davanti al Gup Carlo Isidoro Colombo, a fronte della pena di 1 anno e 3 mesi. Istanza rigettata dal giudice che aveva disposto il rinvio a giudizio. Richiesta rinnovata alla prima udienza del processo, con l’aumento della pena di altri 3 mesi. Un’istanza motivata su tutto in base alla perizia psichiatrica, che era stata disposta dal gup, accogliendo la richiesta del difensore, affidata al dottor Marco Stefanutti di Udine, il quale aveva stabilito lo stato di semi-infermità mentale. E ieri dunque il pronunciamento della sentenza.—

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