In visita all’antica bressana di Ara

TRICESIMO. L'antica bressana di Ara, una volta utilizzata per la cattura dei volateli a fini alimentari, ha ospitato una scolaresca in visita. Circa 50 bambini, accompagnati dalle loro maestre e provenienti dalla vicina città di Gemona dall'istituto Santa Maria degli Angeli, hanno potuto accedere a questo luogo trasformato da alcuni volontari in uno spazio educativo, con lo scopo di far conoscere a ragazzini ed adulti la natura e gli uccellini che la popolano. La bressana è una struttura di forma rettangolare e prevedeva che la cattura degli uccelli avvenisse tramite uno spauracchio. I volateli impauriti restavano impigliati nelle reti che un tempo correvano lungo i corridoi laterali. Oggi invece, si insegna ai visitatori il rispetto e l'amore per l'ambiente, e anche per questo ieri i bimbi erano tutti con il naso all'insù pronti ad alzare la mano e a fare mille domande alla due guide e all'esperto Giovanni Puppatti. Così facendo hanno avuto la possibilità di ammirare da vicino circa una trentina di volatili autoctoni, allevati da alcuni appassionati friulani, mentre camminavano lungo lunghi corridoi fatti di carpino bianco, un tempo gabbie naturali.

«Questa bressana è fra le più conservate della zona - ha ricordato Valter Moretti presidente dell'associazione nazionale mostre ornitologiche- ben si presta per fini didattici. Gia da tempo, infatti, la struttura non può più essere utilizzata per la cattura degli uccelli. A bandire questa pratica una legge del'92. Ora la bressana serve per visite guidate, ma anche per studiare, tramite la tecnica dell'inanellamento scientifico, il movimento, il passo e lo stato di salute dei volatili. Attualmente questo impianto è censito dalla Regione ed è stato riconosciuto come un patrimonio artistico e didattico e annualmente ospitiamo scolaresche e curiosi a cui spieghiamo l'utilizzo di queste strutture». La visita si è conclusa con una esibizione di chioccolo, tenuta dall'esperto Antonio Costantini .