In vendita i Bund tedeschi per acquistare titoli italiani

SACILE Il Comune di Sacile ha deciso di vendere i Bund tedeschi in suo possesso per acquistare Btp (buoni del tesoro) italiani. In questa direzione ha deliberato, con un atto di indirizzo, la giunta...

SACILE

Il Comune di Sacile ha deciso di vendere i Bund tedeschi in suo possesso per acquistare Btp (buoni del tesoro) italiani. In questa direzione ha deliberato, con un atto di indirizzo, la giunta municipale guidata dal sindaco Roberto Ceraolo nella riunione tenuta lunedì scorso. «Una decisione – commenta il sindaco Roberto Ceraolo – che vuole essere un atto di fiducia e una concreta testimonianza di solidarietà da parte del nostro Comune all’Italia in questa fase di grandi incertezze economico-finanziarie e di attacchi speculativi legati in gran parte proprio alla dimensione del debito pubblico nazionale». I Bund tedeschi sono arrivati nelle casse del Comune nel corso del 2010 quando era stata effettuata un’operazione di investimento delle quote relative ai contributi in conto interessi anticipate rispetto all’ammortamento dei relativi mutui. Un’operazione da 860 mila euro consistita nell’acquisto di un mix di titoli di Stato italiani e tedeschi che garantiscono il rientro certo delle somme necessarie alla scadenze precise in cui sarebbero state man mano svincolate dall’avanzo di amministrazione.

La parte investita in Bund tedeschi rappresenta il 19,7 per cento dell’investimento per un importo di 145 mila euro. «Una manovra non speculativa quella messa in campo – sottolinea il primo cittadino – che aveva peraltro consentito di “liberare” anche una quota dell’avanzo di amministrazione vincolato, destinandolo a opere utili per la nostra città. I titoli di Stato, come i Btp, sono garantiti dallo Stato stesso e la nostra amministrazione non vuole prendere in considerazione nemmeno le più pessimistiche ipotesi di fallimento economico della nostra nazione. Se siamo noi stessi, noi italiani, i proprietari del nostro debito, salvaguardiamo molto meglio gli interessi nazionali, delle nostre famiglie e delle nostre imprese, rispetto alla dipendenza da altri».

«Anche in questo senso – è la conclusione di Ceraolo – crediamo sia giusto investire nei titoli dello Stato di appartenenza».(m.mo.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto