In Slovenia senza passaporto: maxi multa ai ballerini cubani di Tarcento

Udine. Bloccati a Bovec per aver dimenticato i documenti in Italia: gruppo di 28 ballerini cubani rimane per ore “ostaggio” della polizia slovena. Ma oltre al ritardo dello spettacolo in piazza programmato per ieri sera alle 20, il gruppo deve pagare una multa di 14mila euro (scontabili a 7mila entro i 17 giorni) per riavere i passaporti. È quanto accaduto ieri, venerdì 17 agosto, a Bovec, in Slovenia, agli ospiti del Festival dei cuori 2018, organizzato dal gruppo folcloristico Chino Ermacora di Tarcento che, per la serata, aveva in calendario in contemporanea due appuntamenti, uno a Udine e uno nella località slovena, dove, alle 20, si sarebbero dovuti esibire i gruppi di Cina, Cuba e Timor Leste. Ma, per un banale errore, la giornata ha preso una piega diversa.
«Da vent’anni organizziamo questo festival e da quando siamo gemellati con questa località i rapporti tra le due comunità si sono rafforzati, organizzando anche le serate del festival», spiega il responsabile Massimo Boldi, ad assistere gli ospiti assieme ai sindaci di Tarcento e Bovec. Ieri il gruppo, a bordo di un pullman sloveno, aveva raggiunto la località per pranzo e in attesa dello spettacolo, durante una passeggiata fuori dal locale, alcuni ragazzi cubani sono stati fermati dalla polizia slovena. Ma il direttore del gruppo aveva dimenticato la valigetta con tutti i passaporti a Tarcento e dunque i ballerini non erano in possesso dei documenti. «Dopo le inutili telefonate per spiegare la situazione - aggiunge l’accompagnatrice Tatiana Revelant - due nostri volontari ci hanno portato la valigetta. Pensavamo si chiudesse lì, e invece ci hanno informato che senza il pagamento della multa, di 500 euro a testa scontabili a 250, non ci avrebbero restituito i passaporti».
I cubani si sono rifiutati di firmare il verbale e pagare la somma e la polizia, ieri sera, ha sequestrato i 28 passaporti, lasciando il gruppo, che tra cinque giorni rientrerà a Cuba, senza documenti. «La situazione è stata pesante e offensiva, ci hanno lasciati seduti sul marciapiede e poi rinchiusi, sorvegliati, nella sala dove si sarebbero dovuti cambiare per lo spettacolo», riferisce ancora l’accompagnatrice. Mortificato il sindaco di Bovec Valter Nlekuz, come anche il direttore artistico. «Non abbiamo potuto fare nulla per risolvere la situazione - commenta dispiaciuto Boldi -, la polizia non ha sentito ragioni nemmeno dal sindaco di Bovec». E ieri sera, i 28 cubani, inizialmente offesi, si sono comunque esibiti in piazza per ringraziare gli organizzatori del festival per la solidarietà dimostrata.
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