In settecento alla messa nelle grotte di Pradis

Momento culminante della manifestazione “Natale in grotta” è stata anche quest’anno, alla mezzanotte della vigilia natalizia, la celebrazione della messa di Natale nella grande cavità naturale di...

Momento culminante della manifestazione “Natale in grotta” è stata anche quest’anno, alla mezzanotte della vigilia natalizia, la celebrazione della messa di Natale nella grande cavità naturale di Pradis. Trascorsi 48 anni dal primo evento liturgico, officiato per il Natale del 1967, l’afflusso dei fedeli e partecipanti, sia pur in numero minore rispetto agli anni Ottanta, resta comunque notevole: quest’anno la presenza è stata di oltre 700 persone.

Don Josè Italico Gerometta, parroco che da solo segue tutte e sette le parrocchie delle terre d’Asio, ha celebrato la funzione religiosa ricordando in modo particolare i valori della Natività e dello spirito cristiano. Come sempre l’allestimento del presepio e delle strutture utilizzate per la discesa del Bambin Gesù sono state curate dal Gruppo speleologico Pradis che segue anche la parte organizzativa, assieme al Circolo speleologico idrogeologico friulano di Udine. Sul fondo della grotta, dietro l’altare, fu posta nel 1965 la statua della Madonna e nel 1968 la cavità fu proclamata “tempio nazionale della speleologia”, diventando così punto d’incontro natalizio per vari sodalizi speleologici, i cui componenti partecipano attivamente alla rievocazione speleologica della Natività.

Prima e dopo la cerimonia, momento conviviale con brûlé e alla fine panettone assieme al coro parrocchiale che ha accompagnato la messa. La manifestazione rimane una delle ultime occasioni di vitalità per una comunità caratterizzata da uno spopolamento desolante e dalla mancanza di sia pur minime strutture di prima necessità.

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