In piscina si può andare anche in burkini

UDINE. Terminati i fasti delle Olimpiadi, l’argomento piscina continua a tenere banco. Questa volta non per i risultati sportivi ma per il fenomeno del burkini, in voga da qualche settimana. Si tratta, come è noto, di un costume integrale in lycra, nylon o neoprene (tipici materiali per abbigliamento da piscina), per le donne musulmane.
«Un costume da bagno integrale che si indossa come una tuta e ha un cappuccio incorporato per coprire la testa», come ha specificato la sua ideatrice, Ahiida Zanetti, al quotidiano Repubblica.
Recentemente è stato proibito all’interno della piscina comunale di Pordenone di viale Treviso per esclusivi motivi igienici. In provincia di Udine non ne è stato ancora registrato alcun uso ma qualora accadesse non vi sarebbero problemi.
Per l’assessore allo Sport del Comune di Udine, Raffaella Basana, «se consente il riconoscimento della persona e non viola le normativa igieniche, si può usare».
La società Kuma, che gestisce le piscine di Latisana, Codroipo e Manzano, «si limita ad applicare le leggi dello Stato italiano che prevedono per la balneazione l'uso di un abbigliamento igienicamente idoneo.
Quindi nelle piscine di Codroipo, Latisana, Manzano non è consentito entrare in acqua vestiti, ma nemmeno, per citare una pratica molto in voga nella maggior parte delle piscine, indossando le mutande sotto il costume. Qualora si presentasse un'utente indossando un costume integrale realizzato in materiale idoneo (lycra o nylon) sarà la benvenuta».
Apertura anche da parte della Sport Management, presente a Cividale e a Tolmezzo, che «non pone alcun divieto di utilizzo del burkini all’interno dei propri impianti, purché siano rispettate le seguenti norme igienico-sanitarie, applicate anche per le altre tipologie di costume: 1) gli utenti non possono entrare nell’impianto con il burkini, ma questo dovrà essere indossato all’interno degli spogliatoi; 2) come già avviene per tutti gli altri utenti, le donne che indossano il burkini dovranno fare la doccia prima del loro ingresso in acqua. Inoltre – prosegue il comunicato - qualora ci siano diverse disposizioni da parte delle prefetture locali, relative a divieti o limitazioni nell’utilizzo del burkini, Sport Management sarà tenuto a osservare tali regole. Sarà cura di Sm esporre all’interno dei propri centri le eventuali disposizioni del prefetto locale con le relative restrizioni».
Via libera anche a Torviscosa e a Tavagnacco: «Se è adeguato alle norme igieniche è ammesso» spiegano i rispettivi gestori. Sul tema non si è ancora espressa l’Unione Nuoto Friuli, che aspetterà la prossima settimana in occasione della consueta riunione di inizio stagione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto