In perdita e senza strategie, decretata la fine di Agemont

Emendamento per liquidare la società che doveva rilanciare la montagna. Negli ultimi 3 anni perdite per 1,5 milioni. Friulia rileverà le partecipazioni

UDINE. In 2 anni e mezzo, dal 2011 al 30 giugno 2013, quando è stata commissariata, Agemont, l’Agenzia per lo sviluppo economico della montagna, ha perso un milione 249 mila 896 euro. Nel 2013, secondo la stima dell’assessore al Bilancio Francesco Peroni, il buco sfiora i 290 mila euro. E’ per questo motivo che è stato deciso di liquidare la società perché appare chiaro a tutti che l’obiettivo societario non è più perseguibile. Lo stesso Peroni ha illustrato ieri in commissione l’emendamento all’articolo 12 della Finanziaria 2015 che attua questa decisione. L’atto autorizza la giunta a “impartire con propria deliberazione gli opportuni indirizzi operativi in vista della partecipazione all’assemblea straordinaria per la messa in liquidazione della società”.

Dopo lo scorporo del 2011 dei diversi rami d’azienda (Agemont Immobiliare, Agemont Centro di Innovazione Tecnologica) con l’obiettivo di cedere di nuovo la partecipazione a Friulia, «l’attività di Agemont cessa e di fatto resta soltanto sulla carta – spiega Peroni –. Una situazione di stallo che è figlia dello svuotamento dovuto a quell’operazione. Tant’è che oggi la società conta appena quattro unità di personale».

La giunta intende quindi «accompagnare il percorso della liquidazione di Agemont ponendo fine anzitutto a una sterile spirale di perdite – continua l’assessore – concentrando invece ogni sforzo sulla salvaguardia degli asset attivi della società e del personale addetto. Il nostro intervento va a tutela del territorio della montagna e della comunità regionale tutta, che trae vantaggio da attività sane e virtuose. Il percorso che si compie con la Finanziaria prende atto di un destino che per Agemont fu scritto sin da quando si scelse di privarla dei principali rami d’azienda, destinandoli ad altra collocazione societaria».

Nata nel 1989, Agemont muta nel corso del tempo il suo assetto societario e organizzativo: originariamente è controllata direttamente dalla Regione, poi trasferita alla finanziaria regionale Friulia, infine subentra di nuovo la Regione come socio unico. Il primo tentativo di riorganizzazione è del 2011, con l’obiettivo di cedere di nuovo la partecipazione a Friulia. A rendere impraticabile questa strada però intervengono sia ostacoli di natura operativa (lo statuto di Friulia), sia i risultati di una perizia affidata a un professionista per stimare il valore dell’intera partecipazione azionaria di Agemont. Emergono perdite strutturali e costanti, mancanza di prospettive e una liquidazione strisciante di fatto già in corso. Lo stesso perito indica l’ipotesi liquidazione, con la cessione degli asset che possono essere di interesse di Friulia, che ha già manifestato la disponibilità a rilevare tre partecipazioni: Imq Clima, Marmax e Plast-Optica.

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