In Friuli quasi un fallimento al giorno

L’anno scorso 302 aziende hanno portato i libri in tribunale. Unioncamere: saldo negativo tra aperture e cancellazioni

UDINE. Una fotografia drammatica, un fermo immagine su uno degli aspetti paradigmatici di una crisi che pare non finire: in Italia si verificano 54 fallimenti al giorno, due ogni ora. E in Friuli Venezia Giulia le cose non vanno certo meglio: le chiusure hanno infatti superato le aperture di 881 unità. È questa, in estrema sintesi, la situazione messa ai raggi x sull’analisi dei fallimenti in Italia relativa al quarto trinestre realizzata da Cribis D&B, la società del Gruppo Crif specializzata nella businnes information, e da Unioncamere Fvg.

E proprio da Unioncamere arrivano dati incontrovertibili. Eccoli: sono 6.180 le imprese nate nel 2013 in Fvg, 340 in più rispetto al 2012. Ma se sono cresciute le nuove imprese iscritte nei registri delle quattro Cciaa, sono aumentate anche quelle che hanno cessato l’attività: nel 2013 ben 7.061 (+383 rispetto al 2012). Il bilancio perciò dà un saldo anagrafico annuale ancora una volta negativo (per il terzo anno consecutivo): -881, il più elevato nell’ultimo triennio. Sono dati elaborati dal Centro Studi Unioncamere Fvg relativi all’intera regione, diffusi in concomitanza del rapporto di Unioncamere nazionale, che invece riporta un incremento, pur lievissimo: nel 2013 in Italia il saldo è positivo di 12 mila unità (+0,2%).

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In Fvg, a ridurre la propria base imprenditoriale – al netto dell’agricoltura che prosegue nella contrazione strutturale della sua base imprenditoriale - sono stati l’industria manifatturiera, le costruzioni e il commercio. Al contrario, hanno accresciuto la propria consistenza i servizi, sia quelli alle imprese sia quelli alle famiglie. Delle nuove iscrizioni, il 30% ha riguardato imprese giovani e una percentuale leggermente inferiore quelle femminili. Stando all’analisi di Cribis D&B a livello nazionale l’edilizia e il commercio sono i macrosettori più colpiti dai fallimenti nel 2013.

Nel settore edile si contano oltre 2.800 imprese fallite, un quinto del totale. Il comparto in maggiore sofferenza è quello della costruzione di edifici, in cui si registrano 1.757 fallimenti, a cui si aggiungono i 1.083 installatori che hanno portato i libri in tribunale. In Friuli Venezia Giulia, complessivamente, i fallimenti sono stati 302. «Le difficoltà dell’anno appena trascorso erano purtroppo ben evidenti – commenta il presidente Unioncamere Fvg Giovanni Da Pozzo – e molte situazioni ancora ci preoccupano fortemente.

I numeri non fanno che confermarci la criticità di questo 2013. Dobbiamo però rimarcare che le indagini congiunturali effettuate tra gli imprenditori negli ultimi mesi dell’anno cominciavano a far intravedere alcuni segnali positivi».

In Fvg al 31 dicembre 213 sono 107.418 le imprese registrate, mentre le attive sono 94.900. «Facendo un confronto con il periodo pre-crisi – aggiunge Da Pozzo – possiamo osservare che le imprese registrate al 31 dicembre 2007 erano 114.540, ne abbiamo cioè perse 7.122 , ossia il -6,21%. Quelle attive erano 101.097: oggi sono 6.197 in meno, il 6,13%». Dal 2007 a oggi le iscrizioni sono risultate costantemente sotto la soglia delle 7mila unità: se consideriamo il 2007 come ultimo anno di congiuntura positiva le iscrizioni di nuove imprese in Fvg sono calate dell’11,9%.

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