In Friuli l’americano che inventò la mountain bike La videointervista - Le foto

A Gemona e Tavagnacco Gary Fisher, il 63enne statunitense che ha rivoluzionato il mondo della bici sviluppando la famosa bicicletta

GEMONA. Pedala, sorridi, e arriva alla fine». Gary Fisher, il leggendario inventore della mountain bike, ha trovato grande accoglienza ieri pomeriggio nella città dello Sport e del Benstare, che lo ha voluto suo ospite per fargli scoprire il proprio territorio, un luogo adatto per le due ruote.

Per il consigliere regionale Roberto Revelant, che ha aperto l'incontro a palazzo Boton, «il genio di Fisher, in grado di rappresentare una svolta nella storia della bici», doveva passare nella capitale del terremoto friulano che oggi rispolvera le sue bellezze ambientali, per farne motivo di sviluppo sportivo, turistico ed economico.

Lo ha ricordato anche il sindaco Paolo Urbani, e a lui, sollecitato dalle domande del giornalista del Messaggero Veneto, Antonio Simeoli, Fisher ha risposto: «Mi ha colpito questo progetto, e il rischio che lei si è preso per incoraggiare il benessere attraverso lo sport, dando a tutti una grande possibilità. Sono molto curioso del vostro progetto, che non resterà solo nella mia mente».
Fisher era stato sulle Dolomiti, ma il Friuli non lo conosceva. Fino a ieri, perlomeno, e anche grazie a Enzo Cussigh che lo ha fatto venire qui dall'America: «Il mio invito - gli ha detto Enzo Cainero - è di tornare per conoscere Mont di Prât. Ci impegneremo a mandarle del materiale video, così che possa vedere con i suoi occhi».
 

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