In friulano cambia nome la frazione Chiarisacco

SAN GIORGIO DI NOGARO. Ciarisà o Cjaresà: per tutti decisamente Ciarisà! Così scoppia la polemica sul toponimo in friulano posto dal Comune sul cartello segnaletico posizionato all’ingresso della frazione sangiorgina.
Mentre la gente di Chiarisacco (dal prediale il podere di Carisio) fortemente indisposta verso questo nome in cui non si riconosce, chiama in causa il locale Circolo culturale fortemente voluto dalla comunità “chiarisacchese” a difesa dell’identità della frazione e insiste perché prenda posizione in merito, chiedendo il “ripristino” del nome Ciarisà.
Intanto lo storiografo sangiorgino Giorgio Coianiz scrive al sindaco Pietro Del Frate, all’assessore alla Cultura Daniele Salvador e alla responsabile della biblioteca Ivana Battaglia per chiedere di ripristinare il nome con cui Chiarisacco è conosciuto e chiamato, cioè Ciarisà da sempre o si spieghino le motivazioni che hanno portato a cambiare il nome in Cjaresà.
«Il cartello stradale che ricorda agli automobilisti, e a tutti noi, che stanno entrando a Chiarisacco – spiega Coianiz – riporta il nome Cjaresà. Se riteniamo che gli antichi toponimi dovrebbero appunto sopravvivere con l’antica etimologia, si dovrebbe scrivere Ciarisà. Infatti sul documento della metà del 1500 dei Savi ed esecutori acque dell’Archivio di Venezia troviamo il nome Chiarisa, in quello della “Carta del Friuli” di Pirro Ligorio del 1563 Carisa e nella “Carta della Patria del Friuli” di Giovanni Antonio Magini del 1620 Carisà. Così come nella mappa del Blaeu del 1620, in quella di Padre Vincenzo Coronnelli sempre del periodo e nel lavoro della “Contea di Gorizia” del 1751 troviamo Carisa. La carta geografica della Patria del Friuli annessa al volume del Salmon riporta nel 1753 il nome Chiarisà. Finalmente, nel 1778, nella “Carta del Friuli” di Tiberio Majeroni e Gian Antonio Capellaris troviamo Chiarisacco. Probabilmente – chiosa ironico lo storiografo – è stata esperita una ricerca parallela che ha portato all’attuale Cjaresà e allora questo lavoro venga presentato agli abitanti di tale località, oppure sia ripristinato il nome conosciuto e da secoli utilizzato da tutti che è Ciarisà». Chiarisacco dal 1149 al 1169 si trova nei diplomi antichi un Varnerius di Carisach, detto altresì de Carisaco, il quale nel 1158 fa una donazione di beni allodiali all’abbazia di Moggio. Nel 1926 un Andrietto era capitano in Carisaco e da allora sui testi di storia si legge Carisaco.
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