In coda allo sportello anche per un’ora e mezza

"In fila 95 minuti il 2 febbraio all'ufficio postale di via Cavour": Pierantonio Pizzinato è un ex dipendente delle Poste in pensione che cronometra i tempi dei servizi

SACILE. «In fila 95 minuti il 2 febbraio allo sportello postale di via Cavour»: Pierantonio Pizzinato è un ex dipendente delle Poste in pensione che cronometra i tempi dei servizi a Sacile. «Sei minuti di attesa all’ufficio postale a Sant’Odorico»: Adriano Paoluzzi è l’ex direttore delle Poste di Sacile che fa i confronti.

«La fila dei pensionati si forma già alle 6.30 nei primi giorni di ogni mese fuori dell’ufficio di via Cavour – ha messo in evidenza Paoluzzi –. I due sportelli cittadini sono il dritto e il rovescio della medaglia di Poste italiane».

I disservizi segnalati sono numerosi. «I quotidiani arrivano una volta la settimana – in viale Trieste c’è il recapito di Paoluzzi –. Il postino non si è visto per cinque giorni in via Marconi». L’ex direttore delle Poste è costretto a saltare la lettura dei giornali e dei bollettini sindacali. Conosce il mestiere e i disservizi collegati. Paoluzzi lo dice chiaro: «L’utenza deve pretendere che sulla posta ci sia il timbro del giorno di consegna, per non pagare le tasse di mora in caso di bollette scadute. La corrispondenza arriva sistematicamente in ritardo: Sacile è un punto debole dell’organizzazione».

C’è qualcosa che non funziona? Una donna conoscente dell’ex direttore ha spedito tre cartoline dalla Spagna in settembre: l’ufficio postale iberico era lo stesso. «Due sono arrivate a distanza di 20 giorni – ha indicato a Paoluzzi –. La terza non è ancora stata consegnata in vicolo dal Fabbro. Perché?». Misteri senza tracciabilità. «In via Bertolissi la posta non è arrivata per un mese lo scorso giugno – hanno fatto i controlli nel sindacato Cisl pensionati –. A Camolli-Casut hanno passato periodi a dieta di lettere: la posta è un incubo». E l’incubo è costituito dalle bollette che sono in scadenza.

Lo chiamano il fattore umano: i sacilesi preferiscono lo sportello postale a Sant’Odorico. In via dei Cipressi, il gradimento va al massimo. «Lo dimostra il fatto che l’ufficio è sempre pieno di gente – spiegano alcuni residenti di via dei Cipressi –. Gentilezza e disponibilità di fronte alle richieste dei clienti sono la base del lavoro». I tre postali sorridono e lavorano. Da loro nessun commento.

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