In carcere l’ex responsabile Unep

UDINE. È stato accompagnato in carcere lunedì Antonio Bettino, 58 anni, ex dirigente facente funzioni dell’Unep del tribunale di Udine (l’Ufficio notifiche esecuzioni e protesti).
Gli agenti della Squadra mobile gli hanno notificato l’ordine di esecuzione di una condanna per peculato, truffa e falso. Nel provvedimento della Procura della la Corte d’Appello di Trieste viene indicata la pena residua di 2 anni, 11 mesi e 22 giorni. I giudici lo avevano condannato a 4 anni e 10 mesi di reclusione. Successivamente sono stati detratti i periodi già trascorsi agli arresti ed è stata applicata la legge sull’Indulto.
La difesa aveva presentato al tribunale di Sorveglianza di Trieste un’istanza di ammissione all’affidamento in prova ai servizi sociali che è stata rigettata.
E così ora ci potrebbe essere un ricorso per Cassazione contro tale responso, con contestuale richiesta di sospensione dell’esecuzione della condanna. «I fatti addebitati a Bettino sono stati determinati – aveva avuto modo di spiegare l’avvocato Giorgio Weil – da una difficile condizione psicologica e familiare cui non era riuscito a fare fronte. Ora ha una regolare posizione familiare, si prende cura dei figli e lavora come rappresentante».
Arrestato il 27 marzo 2010 e tornato poi in libertà, Bettino, era stato successivamente licenziato dal ministero. Era poi stato processato per ammanchi di oltre 300mila euro.
Un filone del procedimento giudiziario aveva riguardato le somme trattenute sulle retribuzioni ai propri dipendenti dell’Unep a fini fiscali: oltre 272 mila euro di ritenute non versate all’erario dal 2004 al 2009.
Un altro si riferiva all’utilizzo per esigenze personali e familiari del bancomat sul conto corrente postale intestato all’Unep: 62 i pagamenti per oltre 60 mila euro fra aprile 2007 e dicembre 2009. Infine, era stato accusato d’aver riversato in ritardo i soldi di debitori a creditori per evitare i pignoramenti.
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