In arrivo 150 infermieri in Azienda sanitaria, le regole sulla mobilità tra reparti saranno più ferree

Il dg dell’Asu Fc risponde ai sindacati: «La tac di Confindustria dedicata al Covid»

Nessun braccio di ferro. Anzi, da parte dei vertici dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale arriva la mano tesa alle rappresentanze sindacali che lunedì avevano manifestato fuori dall’ospedale per portare all’attenzione dell’opinione pubblica tutta una serie di problematiche che affliggono il sistema sanitario della più grande azienda della regione. «C’è la massima disponibilità al confronto, a partire dal tema delle assunzioni e dei regolamenti sulla mobilità interna», conferma il direttore generale di Asu Fc, Massimo Braganti.

Assunzioni da sbloccare
Tra le rivendicazioni presentate nel corso del sit-in unitario di Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Fsi, Usae e Nursind, quella relativa alla carenza di personale: «Abbiamo perso duecento unità negli ultimi anni a livello aziendale», aveva sottolineato Massimo Vidotto, segretario delle Rsu dell’Asu Fc. «Stiamo facendo il possibile per scorrere le graduatorie – sottolinea Braganti – per coprire le necessità più impellenti. Abbiamo pendenti 150 scorrimenti nelle graduatorie degli infermieri che speriamo di sbloccare in tempi ragionevoli: il problema è che le procedure, complice l’emergenza legata al coronavirus, non sono particolarmente snelle».

Anche per questo, nei giorni più difficili della gestione dei casi di Covid-19, «abbiamo fatto ricorso a lavoratori interinali, soluzione questa che certamente piace poco alle rappresentanze sindacali, ma che ci hanno permesso di rispondere tempestivamente all’esigenza di avere a disposizione professionisti in grado di affrontare quei giorni di emergenza sanitaria», evidenzia il direttore generale dell’azienda sanitaria.

Il problema della mobilità
Un’altra questione oggetto di trattative tra Asu e Rsu è quella relativa alla mobilità interna, diventata «selvaggia» secondo i sindacati. «È un tema che abbiamo già affrontato in una riunione del 18 giugno», indica Braganti, sottolineando la necessità di giungere a una sintesi organica dei tre regolamenti interni ereditati dalle tre aziende confluite in Asu Fc.

«A metà luglio – ricostruisce il dirigente – ho esaminato una prima bozza del regolamento: siamo pronti a eventuali controproposte da parte dei sindacati, compatibilmente con i rallentamenti legati alle ferie, per poter procedere speditamente e arrivare quanto prima a una soluzione condivisa». Ieri pomeriggio il dg ha incontrato le organizzazioni sindacali dei medici, anche per affrontare il tema delle liste d’attesa, i cui tempi si sono dilatati dopo il lockdown. «Faremo ricorso all’attività libero-professionale dei nostri medici per ridurre le tempistiche di erogazione delle prestazioni», annuncia Braganti.

La tac in regalo
Il direttore generale ha poi voluto replicare ai rappresentanti sindacali che lunedì avevano evidenziato come il macchinario per la tomografia assiale computerizzata donata da Confindustria Udine nei mesi dell’emergenza, «sia regolarmente operativo, ma destinato in questa fase in via esclusiva ai percorsi Covid. L’abbiamo installato al livello meno 2 della palazzina principale, assieme ad altri macchinari radiologici. Al termine dell’emergenza decideremo come inserirli nei reparti e farli funzionare a regime», conclude il dg dell’azienda sanitaria Friuli centrale.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto