In 500 per l’udienza con papa Francesco: il presepe di Sutrio in piazza San Pietro – La diretta dal Vaticano

L’inaugurazione dell’opera realizzata dagli artigiani friulani. Sui bus partiti nella notte preghiere e racconti
Alessandra Ceschia

C’è chi, mentre il pullman sfrecciava nella notte dalle pendici del monte Zoncolan verso il cuore della cristianità, ha recitato il rosario, chi ne ha approfittato per riposare, altri si sono scambiati emozioni e informazioni. Ma in ogni singolo componente dell’imponente delegazione friulana – composta da mezzo migliaio di persone – che oggi entrerà in sala Nervi per partecipare all’udienza papale e poi parteciperà all’inaugurazione del presepe nato a Sutrio, correva l’emozione, l’orgoglio e la consapevolezza che, grazie allo sforzo di tante persone, il Natale in piazza San Pietro fino al giorno dell’Epifania sarà scandito da un battito forte e genuino che proviene del cuore profondo del Friuli, dai suoi boschi e dai suoi artigiani del legno.

Su quelle corriere partite dalla piazza del paese sono voluti salire tutti – il passeggero più piccolo ha 7 anni ma non mancano gli ottuagenari – perché ognuno si sentiva parte di quel piccolo miracolo friulano, nato in un borgo di 1.280 anime, che ieri in piazza San Pietro ha incantato turisti, giornalisti di tutto il mondo e passanti. A loro si sono unite persone provenienti da tutta la regione.

«Quando ho visto il nostro presepe allestito in piazza non nascondo che mi sono commossa – rivela l’assessore alla Cultura di Sutrio Sara Morocutti –, ho risposto alle domande di tante persone che si sono fermate in piazza, spiegando come era nato quel progetto e quanti volontari vi avevano contribuito. Quella creazione, essenza della spiritualità, incarna i valori della nostra comunità e la nostra capacità di stare insieme».

Un’emozione condivisa dal sindaco Manlio Mattia: «L’iniziativa realizzata grazie all’impegno di tutti ha avuto risonanza mondiale e viene seguita anche da tanti ex corregionali che vivono all’estero – commenta – attendiamo con emozione il momento dell’inaugurazione, quando la Sacra Famiglia, ora ricoperta da un telo bianco, verrà svelata e ad accompagnare quelle figure simboliche saranno le note del coro polifonico di Ruda».

In viaggio anche una ventina di ragazzi dell’oratorio don Bosco di Tolmezzo, accompagnati dalle famiglie e dai salesiani; furono proprio quei ragazzi che indossando i colori della “Patrie dal Friûl” il 7 agosto raggiunsero in pellegrinaggio piazza San Pietro con il “feralut” – la lanterna che sarà inserita nel presepe –, appeso allo zaino.

E poi i rappresentanti della Cooperativa Davide Onlus di Tolmezzo, che hanno realizzato uno dei doni per il Papa. Saranno presenti anche loro all'udienza e all'inaugurazione in una data importante, quella in cui si celebra la Giornata mondiale delle persone con disabilità.

A ispirare gli undici artisti coinvolti, i valori di fratellanza, solidarietà sociale e inclusione incarnati dalla 18 statue che compongono il presepe, fra loro un paesaggio umano che comprende un cramar, un maringon, una pastora e una tessitrice, riferimenti immediati alle tradizioni della montagna carnica. E poi un segno di rinascita: i rami e le radici di alberi abbattuti nei boschi fra Sutrio e Paluzza dalla tempesta Vaia intrecciati per accogliere il Bambino.

Un’opera imponente quella realizzata sotto la direzione artistica di Stefano Comelli: 16,8 tonnellate, una superficie di 116 metri quadrati di superficie illuminata da 50 punti luce e dominata da una cupola alta 7 metri. Ma a definirne la reale portata, più che i numeri sono le emozioni e i valori di cui è portatrice.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto