In 30 mila alla Sagra dei osei, la Pro esulta: «E' stato un successo"

Sacile: moltissima gente in piazza, il sit in degli animalisti con qualche polemica. E ora si apre il dibattito sul futuro: «Bisogna ritornare alla tradizione»

SACILE. Sagra dei osei sotto il sole, fra business (affari stimati a mezzo milione di euro), denunce (gli animalisti di Meta hanno chiamato i carabinieri), nostalgie («Ripensiamola tradizionale», propone Gregorio Giust patron del festival Xtremedays). Cintura di sicurezza massiccia delle forze dell’ordine («una task force», ha detto l’assessore Placido Fundarò) e tanta, tanta gente.

«Meno uccelli nel concorso canoro – ne ha contati 500 Renato Corazza della Pro Sacile – ma qualità altissima». Risultato? “Viva la sagra, viva Sacile – ha detto il sindaco Roberto Ceraolo –. È stata la mia ultima sagra da primo cittadino». I numeri? “Oltre 30 mila presenze – ha detto Franca Busetto, presidente Pro Sacile –. L’acquazzone di sabato notte non ha pregiudicato il successo globale».

Le denunce. «Denunceremo gli allevatori di animali in vendita nella sagra che non hanno rispettato le regole – ha anticipato Valerio Vassallo, animalista di Meta –. Alle 8 di ieri alcuni attivisti sono entrati al Tallon per fotografare gli animali in gabbia: irregolare».

Non è tutto. «Siamo stati spintonati da un allevatore di pollame – ha raccontato una attivista –: abbiamo chiamato i carabinieri. Una allevatrice mi ha insultata con “puzzi, vai a lavarti”: aveva ragione perché mi ha imbrattata la maglietta con deiezioni animali».

Il sit in del Movimento etico è andato avanti, in viale Zancanaro, fino alle 13. «Una gallina svenuta dal caldo – la segnalazione di Francesca Fedrigo, presidente Meta Pordenone, alla Forestale – e uccellini al sole. Sagra della sofferenza».

I numeri. «Incassi lordi pari a 45 mila euro – ha dettagliato Franca Busetto –. Biglietti di ingresso venduti 13 mila, 5 mila erano distribuiti in omaggio e altrettanti sono stati i visitatori “portoghesi” entrati gratis nel perimetro».

Il contatore è alto. «In due giornate oltre 30 mila visitatori – ha continuato Busetto –. L’acquazzone di sabato sera, 19 agosto, ha cancellato alcuni eventi, ma abbiamo recuperato domenica». In sagra: 80 bancarelle, migliaia di animali, allevatori dalla Lombardia, Austria, America o altrove e meno uccelli in gabbia del 2016 in piazza del Popolo. «La sagra cambia – ha spiegato Busetto in cabina di regia – in festa della natura».

Fuori dal sit in. «No senza se e senza ma alla sagra». Pollice verso a Sacile del Movimento animalista: l’onorevole Maria Vittoria Brambilla l’ha ribadito in un comunicato. «Le fiere che sfruttano gli animali – ha detto Brambilla – vanno abolite.

Ho rispetto per le tradizioni, ma non ne faccio un tabù. Penso che gli uccelli debbano volare e cantare liberi nell’aria, il loro posto non è nelle gabbie e al concorso canoro non si sono certo iscritti spontaneamente». Ha protestato anche Alessandra Marchi, responsabile regionale del MaFvg.

«Altro che festa e canto della natura – ha sottolineato Marchi –. Ci sono animali imprigionati a vita in gabbia per allietare l’uomo con il loro canto o per essere usati dai cacciatori per come richiami, purtroppo il fiore all’occhiello di fiere ornitologiche come la Sagra dei osei”.

Gli attivisti Lav di Pordenone, assenti dal sit in dopo 37 anni, hanno denunciato a distanza la violazione dei diritti animali con il presidente Guido Iemmi.

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