Impressionisti, una scommessa che punta a 100 mila visitatori

LEGGI ANCHE:
di
Licio Damiani
di
Michele Meloni Tessitori
PASSARIANO.
«Villa Manin si apre al pubblico di tutta Europa. Vogliamo superare i 100 mila visitatori». È la sfida lanciata ieri da Enzo Cainero, responsabile del rilancio della dimora dogale, nel giorno di apertura della retrospettiva sugli impressionisti francesi e dell’Europa centro-Est, presente il presidente della Regione Renzo Tondo. Una mostra di capolavori da venti musei del mondo con la quale il curatore Marco Goldin ha festeggiato le sue nozze d’argento con l’arte.
«Riapriamo un dialogo a Est avviato con la comunità di Alpe Adria undici anni prima che cadesse il muro» ha esordito l’assessore alla Cultura, Roberto Molinaro nell’auditorium della villa davanti a un pubblico composto anche dai conservatori giunti da varie parti del mondo con il loro prestito di capolavori senza tempo. Villa Manin assurge a una dimensione internazionale - ha detto - e diventa un centro di eccellenza della promozione del marchio culturale regionale tanto da essersi meritata proprio ieri il “Premio ville venete
”
conferito a riconoscimento della particolare dinamicità impressa alle sua attività.
A riscuoterlo è stato Enzo Cainero, commissario dell’Azienda speciale in villa, che ha rivendicato alla sede dei dogi «la funzione di coagulo delle energie culturali di tutta la regione, un motore per l’intero territorio». «È la nostra Casa comune», lo aveva preceduto il sindaco di Codroipo, Vittorino Boem.
Cainero ha quindi raccontato dello sforzo impresso dall’Azienda e dal curatore Marco Goldin, manager di Linea d’ombra: «Solo due pazzi come me e Marco potevano mettere in campo in poco tempo un programma che ha richiesto uno sforzo spaventoso. Lui si è giocato la sua immensa credibilità internazionale ed è riuscito a ottenere 134 capolavori dai principali musei del mondo in una manciata di mesi».
«Ora ci affacciamo a uno scenario internazionale con questa sede straordinaria che ospita contemporaneamente tre grandi mostre - gli impressionisti, le fotografie di Elio Ciol e le
Scene d’Ungheria
di Matteo Massagrande - e ha ulteriori possibilità di sviluppo una volta che saranno recuperate appieno le esedre». Il commissario della villa ha quindi fornito anticipazioni sui futuri programmi: a dicembre Passariano ospiterà una manifestazione popolare con i 70 presepi piú belli del Friuli Venezia Giulia, poi al giro di boa del 2010 si punterà sulla convegnistica con un’assemblea internazionale dell’Ocse e forse perfino con due occasioni di politica estera: c’è, infatti, la speranza di avere riuniti a Passariano i ministri degli esteri dei Paesi dell’Ue. Ma è toccato a Molinaro svelare l’evento clou della prossima primavera: il “ritorno” in villa dei tre fratelli Basaldella, Afro, Mirco e Dino, in una retrospettiva basata sulle opere poco viste di collezionisti privati.
«Questa mostra rilancia il profilo internazionale della Regione - ha esordito il presidente Renzo Tondo - che oggi si trova al centro di un’Europa allargata, senza frontiere, nella quale dobbiamo saper affrontare anche temi sociali ed economici; ma è anche la risposta vitale di una comunità che ha sentito i tempi di crisi e risponde non attorcigliandosi su di sé, bensí cercando nuovi spazi e dando un segnale di fiducia». Questo per chiarire che «non ci sono mondi separati e che tutti siamo chiamati all’etica della responsabilità. Avere allora immaginato villa Manin come centro propulsore della cultura è uno stimolo a guardare con serenità al futuro». Tondo si è infine richiamato all’esperienza di Alpe Adria per sottolineare il ruolo preponderante oggi dell’arte come strumento per allargare i confini e per offrire ai giovani occasioni di livello mondiale, un segnale eloquente della ferma volontà di ripresa.
È quindi toccato al curatore Marco Goldin salutare l’apertura della retrospettiva sui maestri francesi dell’800 e sui loro emuli dell’Europa Centro-Est con l’accenno a una coincidenza tutta personale che lo ha allietato: «Mi piace registrare il fatto che sono tornato a lavorare vicino a casa con amici nell’anno in cui festeggio le mie nozze d’argento con l’arte, perché proprio venticinque anni fa come in questi giorni allestivo la mia prima mostra». Si è quindi soffermato sui criteri con i quali ha plasmato l’esposizione: «Si poteva fare in due modi - ha chiarito -: isolare le varie presenze per sale, ma al visitatore sarebbe risultato troppo difficile cogliere le relazioni tra i quadri; oppure ripartire i capolavori su temi: boschi e campagne, acque, ritratti e natura abitata».
Una scelta che gli è valsa già 20 mila prenotazioni, come ha reso noto l’assessore Molinaro che ha plaudito «all’impegno speso dagli organizzatori a far sí che le iniziative di rilancio della villa coinvolgessero il territorio». Uno sforzo impresso anche dalla Regione: proprio ieri il vicepresidente e assessore al Turismo, Luca Ciriani, ha infatti confermato anche per la mostra di Passariano il pacchetto promozionale che abbina una vacanza in Friuli Vg all’evento artistico.
Poi il pubblico è sciamato verso le altre sale della dimora dogale per vivere quello che Goldin ha preventivato come «un tuffo nella bellezza».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto
Leggi anche
Video