Imprenditore cade in ospedale e muore

Mario Della Santa, 75 anni, era molto conosciuto anche per essere stato presidente a più riprese della Sanvitese calcio

SAN VITO. È morto venerdì all’ospedale di Udine, dopo una settimana di agonia seguita a una caduta, il sanvitese Mario Della Santa, 75 anni, conosciuto imprenditore e già presidente della Sanvitese calcio. Una settimana prima era stato ricoverato, in prospettiva per qualche giorno, per accertamenti nel reparto di chirurgia dell’ospedale di Pordenone.

In precedenza era rimasto per un mese e mezzo in ospedale a San Vito, per alcuni problemi di salute, ma era uscito dal periodo di degenza in buone condizioni. Anche gli accertamenti a Pordenone avevano restituito un quadro incoraggiante: stava per essere dimesso. Ma una fatalità non gli ha lasciato scampo. Venerdì scorso si era recato in bagno per darsi una rinfrescata, ma è caduto, forse scivolando, battendo la testa e perdendo conoscenza.

Della Santa è stato trasportato all’ospedale di Udine, dove è poi stato sottoposto a due interventi. Non c’è stato nulla da fare: da quella caduta non ha più riaperto gli occhi e venerdì è deceduto.

La Procura pordenonese, cui è stata trasferita la pratica da quella di Udine, non ha ancora rilasciato il nulla osta per le esequie, che saranno celebrate nel santuario di Madonna di Rosa, località dove risiedeva. Della Santa lascia la moglie Rita, i figli Andrea, Luca e Laura, la nuora Sabina e la nipotina Costanza.

Originario del Lucchese, si era trasferito a San Vito neppure ventenne, cominciando a lavorare all’allora cartiera Guidi, in borgo Fabbria. Restò nel settore della carta a lungo, avviando un sacchettificio nella Zipr e altre aziende. Per lui lavorarono centinaia di dipendenti.

Si dedicò con passione anche alla nautica. Con la figlia aprì a Casarsa la World spinnaker, che realizzava piccole imbarcazioni e divenne nota nel settore. Assieme gestirono anche la darsena di Lignano e, negli ultimi anni, l’agenzia immobiliare Domini, in piazzetta Mercato, tuttora attiva.

Tra le sue passioni la caccia e, soprattutto, la Sanvitese calcio: è sempre stato vicino alla squadra e ne fu anche presidente a più riprese, tra gli anni Settanta e Novanta, in totale per una dozzina d’anni (tra i giocatori sotto la sua presidenza anche il peruviano ex Udinese Geronimo Barbadillo).

«A San Vito lascia un buon ricordo – così si sono espressi moglie e figli –. Era un uomo attivo, predisposto ai rapporti umani, su cui ha basato la sua vita».

«Una persona gentile, nobile d’animo, disponibile verso tutti», lo ricordano l’amico di lunga data Luciano Piccolo, assessore sanvitese, e un altro ex storico presidente della Sanvitese, Isidoro Nosella.

«Un toscano a San Vito – ha aggiunto quest’ultimo – che ha dato tanto al calcio locale. Gli avevo parlato soltanto poche ore prima che capitasse la disgrazia: era felice perché gli accertamenti erano andati bene».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:sanità

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto