Il vescovo: riavviare relazioni sociali come dopo il sisma



Ricorda la volontaria Silvia Romano e le vittime del terremoto del 1976, poi distribuisce la comunione con guanti e mascherina, operazione che diventerà abitudine dal 18 maggio. Il vescovo Giuseppe Pellegrini ieri mattina ha concelebrato col parroco don Giorgio Bortolotto, il cappellano Giulio Grandis e col vicario generale Orioldo Marson dal duomo di Spilimbergo in diretta su il13 tv. «Nonostante la bellezza dei mezzi di comunicazione ci siamo sentiti un po’ isolati, ma con la sua presenza ci conforta», ha esordito il parroco.

«Riusciremo a superare la crisi sociale ed economica che sta davanti alle nostre famiglie? L’unica cosa che chiede Gesù è di avere fede», le prime parole del presule durante l’omelia. «Gesù non ha nessuna bacchetta magica o miracolosa, ma ci propone di cercare Dio nella quotidianità della nostra vita. La fede è un cammino passo dopo passo nella vita di ogni giorno e qui siamo invitati a riscoprire la presenza di Gesù che cammina con noi, ci prende per mano e ci invita ad assumere il suo stile di vita fatto di gesti di amore e di accoglienza di prossimità e di servizio verso gli altri in particolare verso i più deboli e bisognosi».

Il presule ha rivolto «un ricordo speciale a tutte le mamme che sono per noi il segno vivente dell’amore di Dio». Ha poi aggiunto: «Oggi il nostro cuore è anche pieno di gioia perché ieri la giovane volontaria Silvia è stata liberata dopo due anni circa di prigionia. Siamo vicini a lei e anche a tutte quelle persone che nel mondo soffrono per insegnare che l’amore è la realtà più grande e più bella che da senso alla vita la fede».

Nella preghiera dei fedeli, inoltre, un particolare ricordo per l’anniversario del terremoto in Friuli, «come motivo di coesione sociale e intelligenza operativa nel ricostruire relazioni autentiche e serene specie in questo tempo».

Domenica il vescovo celebrerà l’ultima messa a porte chiuse dal santuario Madonna di Strada a Fanna; il 24 maggio invece, a Clauzetto, la prima con il popolo “contingentato”. —



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