Il vecchio cuore del Piper rivive come sala per eventi

L’ex night club riapre sabato per una nuova stagione. Si parte con la musica. Edward Giacomin, figlio del mitico Paolo: «Un luogo per incontrarsi e stare bene»

FONTANAFREDDA. Addio al vecchio night club, ma non al Piper. Il locale di Fontanafredda che è diventato simbolo di un’epoca, così come la radio, grazie al mitico Paolo Giacomin, rivive per desiderio e impegno del figlio Edward. Sabato il locale, che ha mantenuto il suo vecchio cuore – arredi e atmosfera non sono mutati di molto – riparte con una nuova veste. Il debutto della nuova stagione sarà sabato sera.

«In realtà non abbiamo mai chiuso per un lungo periodo, ma ora parte un progetto nuovo. Ho creato un’associazione culturale – spiega Edward –, in modo che chi vuole partecipare all’attività del club sottoscrive una tessera.

Sabato partiamo con la stagione vera e propria, ci saranno circa tre eventi al mese: pochi ma selezionati. L’obiettivo è dare alle persone un luogo per incontrarsi, stare insieme e divertirsi con la musica e l’arte.

Mi sono reso conto che tante persone, tra i 40 e i 50, magari avrebbero voglia di uscire la sera, ma non sanno dove andare. Questo sarà un posto pensato per chi ha tra i 30 e i 50 anni e ha voglia di divertisti e stare bene con gli altri». Sabato si partirà con musica ’70-’80 «e qualcosa degli anni ’90, ma non pensate a cose troppo moderne. I dj della radio si alterneranno» anticipa Giacomin.

Finora il Piper ha avuto tre vite: anni ’60 live , anni ’70 la prima discoteca nel triveneto, anni ’80 e fino ad anni più recenti, night e non solo. «Ora sarà prevalentemente una sala di eventi. “Se da un lato ho deciso di mantenere intatti gli elementi d’arredo e l’ambientazione post-moderna del Piper a cui sono molto legato, dall’altro il progetto che prenderà forma da sabato sarà molto diverso da quello del passato. Sarà un punto di aggregazione per il mondo dello spettacolo, dell’arte e della cultura, ma anche della comunicazione e dell’informazione sui temi che mi stanno particolarmente a cuore, come la sostenibilità e l’ambiente».

Nel Piper del nuovo millennio si passerà quindi dalla musica da ballare ai live, dalle mostre fotografiche al teatro, un luogo dove parlare di viaggi, di benessere, di spiritualità. Il comun denominatore sarà l’incontro in carne e ossa.

«L’epoca che stiamo vivendo è pervasa dall’utilizzo sfrenato delle tecnologie e dei social che in realtà, per assurdo, hanno generato tante anime sole. Il mio progetto ha un perno ben saldo attorno al quale ruoteranno tutti gli Eventi e i momenti di aggregazione, e cioè le relazioni umane, le persone. Ecco quindi che il Piper non sarà e non vorrà essere un luogo freddo, commerciale, dov’è difficile parlarsi ed incontrarsi, ma rappresenterà un’occasione per assorbire idee e allo stesso tempo proporle» dice con entusiasmo Giacomin.

«Non sarà un locale, sarà una grande famiglia, per questo ci si deve tesserare e per questo, specie all’inizio, saremo selettivi. Aperti a tanti, non a chi causa problemi. Qui si viene per stare bene» ribadisce Giacomin. Il club proseguirà di pari passo con la radio, «che fu ideata in modo lungimirante da mio padre agli inizi degli anni ’80, e che ancora oggi rappresenta una delle poche voci libere ed indipendenti nel panorama radiofonico del Triveneto». Un luogo, anche questo, in cui hanno trovato ospitalità tanti artisti di casa.

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