Il Tar annulla il trasferimento a Trento di un ufficiale della Guardia di finanza
Oltre ad ottenere l’annullamento del trasferimento “obbligato” (e sgradito) a Trento, B.L., ufficiale della Guardia di finanza in servizio a Gorizia dal 2007, ha ottenuto, dal Tribunale amministrativo regionale, la condanna del ministero delle Finanze, al rimborso del contributo unificato. Il militare ha impugnato il trasferimento al reparto tecnico-logistico-amministrativo di Trento e il contestuale rigetto di un’istanza di trasferimento all’analogo reparto di Trieste, inoltrata il 19 aprile scorso. Lo stesso finanziere ha sottolineato, tra l’altro, come nel 2007 l’assegnazione alla sede di Gorizia gli avesse consentito il ricongiungimento alla famiglia e la possibilità di supportare la moglie «nell’accudire i genitori invalidi, entrambi al 100% e, contestualmente, assecondare le esigenze familiari», che si erano, inoltre, accentuate, due anni dopo, con la nascita di un secondo figlio. Il trasferimento a Trieste gli avrebbe, pertanto, consentito di «sviluppare il lavoro con orari più regolari, contemperando, così, le gravi necessità familiari». A parere del Tar, il trasferimento nella sede peggiore tra quelle che l’ufficiale aveva indicato come possibili, non poteva essere “liquidato” con un mero richiamo ai generici motivi di servizio, «che non permette - secondo il Tar - di comprendere nè le ragioni per cui l’amministrazione non ha tenuto conto delle esigenze manifestate dall’interessato, nè quelle che hanno indotto a scegliere la sede di destinazione, in regione, indicata come ultima in ordine di preferenza». (g.c.)
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto