Il sindaco chiude la discoteca Papillon

Pordenone, certificato antincendio scaduto e parere contrario della commissione di sicurezza. Stop all’attività per almeno 15 giorni

PORDENONE. Chi aspettava con ansia l’inizio dell’estate per godersi le ormai tradizionali serate a bordo piscina nel giardino più trendy della Destra Tagliamento, quello del “Papi on the beach”, dovrà ancora attendere come minimo qualche settimana per tornare a frequentare il luogo-clou della “movida” estiva pordenonese. Un’ordinanza del sindaco di Roveredo in Piano, Sergio Bergnach, ha imposto la chiusura della storica discoteca, che potrà riaprire solo quando verranno presi i provvedimenti necessari per «eliminare i gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini», come si legge nel testo dell’ordinanza stessa.

I sigilli a uno dei locali simbolo della vita notturna pordenonese sono stati posti in seguito ai controlli effettuati il mese scorso dal comando provinciale dei vigili del fuoco. La situazione della struttura era già stata oggetto di verifiche da parte dei Nas di Udine lo scorso anno. Ciò che è emerso negli ultimi accertamenti è che il “Papillon” non risulta essere completamente in regola rispetto alle norme di sicurezza imposte dalla legge ai locali pubblici. Una volta constatata la situazione, è stata interpellata in merito la commissione di vigilanza sui locali, che ha potuto a sua volta constatare l’effettiva assenza delle condizioni generali di sicurezza. Il passo successivo è stata la decisione di non rinnovare al locale roveredano il certificato di prevenzione incendi, che risultava scaduto e senza il quale la struttura non può restare aperta al pubblico.

Considerando dunque che per la legge non ci sono ancora le condizioni di sicurezza necessarie a garantire l’incolumità delle sempre numerosissime persone che frequentano il locale, il sindaco Bergnach si è visto costretto a disporne la chiusura. Tale provvedimento, come evidenziato dallo stesso primo cittadino, non è stato preso con intenti persecutori nei confronti del titolare della struttura, ma per mandare un messaggio di legalità che possa essere un monito anche nei confronti degli altri locali di intrattenimento presenti sul territorio: un modo per garantire ai tanti giovani che li frequentano la possibilità di divertirsi in totale sicurezza.

Rispetto alla reale durata dei tempi di chiusura, Bergnach auspica che possano essere brevi: «Sono in contatto con i proprietari e so che sono già al lavoro per risolvere il problema – ha dichiarato –. Tutto dipende da loro, ma mi auguro che la questione si chiuda in breve tempo e che il locale possa tornare in attività nel giro di due settimane».

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