Il sensitivo: è finito in una trappola per amore

Ha aiutato gli investigatori per i casi Sarah Scazzi e Yara Gambirasio. Ora lavora sul mistero di Sacile

SACILE. Il volto sorridente di Halex Hale, in televisione, gli è rimasto in testa. E gli ha ispirato una delle sue visioni. Noleggiatore di auto con conducente per professione, sensitivo per passione, Mario Alocchi, di Civitavecchia, si è fatto conoscere per le sue rivelazioni nei casi di persone scomparse ad alta risonanza mediatica, poi rivelatisi efferati omicidi, come le vicenda di Sarah Scazzi e Yara Gambirasio. I suoi strumenti di divinazione sono il pendolino e gli arcani maggiori.

«Domenica ci ho lavorato tutto il giorno – racconta Alocchi –. Temo che purtroppo il sergente americano non sia vivo, perché, quando ho posto questa domanda, il pendolino ha girato in senso antiorario. Non è stata una disgrazia e non è stato un suicidio: questo giovane voleva vivere, qualcuno, invece, non glielo ha concesso. Credo che, al 95 per cento, si tratti di un omicidio. C’entra una questione sentimentale, un amore contrastato per una donna, che lo ha attirato in una trappola mortale, tesa da un terzo soggetto. Quando ho fatto un giro di arcani maggiori sono usciti la Morte, la Papessa e la Temperanza».

Alocchi è certo che il corpo non sia precipitato nel canale: «Non si troverà facilmente, qualcuno lo ha fatto sparire, occultandolo bene».

Dove indagare? La chiave del mistero, secondo il sensitivo di Civitavecchia, si trova nella base americana dove Halex Hale lavorava. Dietro la scomparsa del giovane militare, secondo il sensitivo, si cela qualcuno che Hale conosceva.

Alocchi ha offerto la sua collaborazione ai carabinieri. In queste ore rilascerà una deposizione al comando di Civitavecchia, che sarà trasmessa agli investigatori pordenonesi. Si è mai sbagliato? «Certo non sono infallibile, non sono mica Gesù Cristo».

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