Il ricordo di Graziella Noacco a un anno dalla scomparsa

CORNO DI ROSAZZO. Scriveva l’autore statunitense Ray Bradbury che ognuno deve lasciarsi qualcosa dietro quando muore, «qualche cosa che la nostra mano abbia toccato in modo che la nostra anima abbia dove andare». Quel luogo per la poetessa Graziella Noacco è il suo bosco, la casa in cima alla collina di Gramogliano a Corno di Rosazzo, il suo paese e le sue poesie. A un anno dalla morte, sarà ricordata domani, nella chiesa di Prepotto, alle 19.30.
Amatissima e dalla personalità carismatica, Graziella aveva scoperto la scrittura dopo la morte del marito Alberto Costantini e una vita dedicata alla famiglia e ai figli. La prima raccolta nel 1988, poi l’attività con il gruppo teatrale “El Tendon” e i premi letterari. Nel 2013, per Gaspari editore, l’ultima raccolta di poesie “Le gioie della vita, i dolori dell’anima”.
«Durante tutto quest’anno – scrive la figlia Maria Teresa Costantini – per noi è stato un continuo abbraccio sentire di quanto affetto e stima abbia goduto in vita». Alla Noacco di recente è stata dedicata la piantumazione di un ginepro in occasione della Festa degli alberi. «Un regalo che avrebbe apprezzato tantissimo. Desiderava, infatti, portare con sé un pezzetto del suo bosco così i fiori del suo giardino decorano la sua nuova dimora e stiamo coltivando i semi della sua quercia preferita per portare un piccolo nuovo albero che con la sua ombra protegga il suo riposo”. L’amica poetessa Pierina Gallina ricordandola scrive: “Sai che ti vedo, scalza/camminare nel bosco del Paradiso/...seminare gocce di cuore nel prato del cielo/per far germogliare rose...”. (m.b.)
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