Il regista tedesco Edgar Reitzospite di Filmforum a Udine

UDINE.
Conto alla rovescia per l’edizione 2009 del
FilmForum
, quest’anno in cartellone a Udine, Gorizia e Gradisca dal 24 marzo al 2 aprile, come sempre promosso dall’Università degli Studi di Udine per la direzione artistica del docente e studioso Leonardo Quaresima.
A scandire la manifestazione saranno dieci giorni densi di proiezioni, incontri, workshop, nuove pubblicazioni, studi e premi di scrittura sul cinema e sulla sua evoluzione, dalle origini ai nuovi media, dai Fratelli Lumière a Internet, al cinema per telefono cellulare. E naturalmente ogni sera si rinnoverà l’appuntamento con le proiezioni del FilmForum, che al pubblico offrirà due cicli di pellicole-evento e performance legate al rapporto fra cinema e nuovi media, fra cinema e arti visive contemporanee.
Fra i protagonisti eccellenti del FilmForum spicca certamente il grande cineasta tedesco Edgar Reitz, che nella serata di mercoledì 25 marzo sarà a Udine, ospite del Visionario per illustrare e raccontare al pubblico due opere esemplari degli esordi,
Yucatan
e
Geschwindigkeit Kino Eins
.
Classe 1932, celebre per l'acclamata serie di
Heimat
ed autorevole protagonista del nuovo cinema tedesco, Edgar Reitz ha stretto una preziosa collaborazione con il Laboratorio di restauro cinematografico “La camera ottica” del Dams di Gorizia - Univ. degli studi di Udine, incaricato di restaurare una sua storica e importantissima installazione di expaded cinema del 1965,
Variavision
.
Fermo produttivamente da tempo ma in piena attività di restauro e pubblicazione in dvd di tutte le sue opere precedenti al noto ciclo, Edgar Reitz, invitato in Regione dall’Associazione Amidei per attribuirgli il Premio all’opera d’autore durante il Premio Amidei 2007, ha stretto fin da subito una relazione d’affinità con il Laboratorio di restauro del Film e del Video La Camera Ottica del Dams dell’ateneo udinese. Relazione improntata sulla comune tensione a riportare nel presente opere e situazioni eccezionali e sperimentali del cinema e dell’audiovisivo del novecento, tali da costituire tra Monaco e Gorizia un trait d’union tra due factory del re-enactement.
Così tra l’estate 2007 dell’Amidei e la primavera 2008 della Scuola Reitz, l’università di udine concepiscono la possibilità del recupero di Variavision, la sua ‘epica’ installazione di 16 schermi, 16 proiezioni 16mm a loop, un dispositivo sonoro con diffusione a terra, dai proiettori e dalle pareti.
Variavision
, con colonna sonora concepita ad hoc, prodotta da Insel film.
Concepita e progettata da Edgar Reitz con la collaborazione ai testi di Alexander Kluge, era stata installata in un gigantesco hangar dal 25 luglio al 3 ottobre 1965, nell’ambito dell’Esposizione internazionale del trasporto, nella sezione della Deutsche Bahn (le ferrovie tedesche). Per Edgar Reitz, fino a quel momento autore di corti sperimentali di grande qualità e intensità e ricercatore presso la seminale Scuola di Ulm,
Variavision
rappresenta un ambiziosissimo progetto di ricerca e sperimentazione, girato prevalentemente in Germania, con puntate in tutta Europa, sulla trasformazione dello statuto delle immagini, sul futuro della visione, in una sentenza, sul futuro del cinema.
Proprio l’ospitalità, in occasione di FilmForum 2008, del direttore della Haus der Kunst di Monaco Chris Dercon, produttore e sostenitore di importanti opere multimediali e installazioni di cineasti, e il suo successivo incontro a Monaco con Edgar Reitz, coordinato dal Laboratorio Dams di Gorizia e dal FilmForum, ha portato all’avviamento formale del progetto di restauro di Variavision, affidando al Laboratorio del Dams il restauro dei materiali originali, il coordinamento scientifico, la cura scientifica dell’intera operazione e la realizzazione degli apparati informativi e documentativi dell’intero processo di restauro e ricostituzione, attraverso making off e interviste.
Sottotitolo ideale del nuovo progetto, che comprende una trasformazione, senza tradirlo profondamente, del dispositivo iniziale e nuove riprese, sarà
Die Heimat der Bilde
(la patria delle immagini, titolo provvisorio), con un evidente gioco e richiamo sull’ossessione autoriale di Reitz, il concetto di
Heimat
.
Info su
Filmforum
2009:
; telefono 0432 556648
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